Pare che Alberto Sordi indossasse il pigiama in orari inconsueti del giorno: ecco svelato da chi lo conosceva il motivo di questa abitudine

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Nell’anno del centenario dalla sua nascita, Alberto Sordi è al centro di tantissime trasmissioni e iniziative in suo onore. Molti gli amici che in questo 2020 hanno voluto parlare di lui, proponendo al vasto pubblico aneddoti e ricordi.

C’è un dettaglio, che forse non tutti conoscono, riportato da più di un amico e riguarda una precisa abitudine Alberto Sordi: quella di fare il riposino dopo pranzo, che tutti i romani chiamano “pennichella”.

L’attore Enrico Bertolino – che lavorò con Sordi al film “Incontri proibiti” – ai microfoni di Oggi è un altro giorno ha raccontato:

Avevo avuto qualche opportunità di parlare con lui, mi raccontava alcune cose. Mi disse che il pomeriggio andava a dormire, non c’era niente da fare: “Me metto er pigiama, a dormì vestiti ci vanno i morti”

La pennichella di Alberto Sordi: un’abitudine salutare

Per quanto faccia sorridere l’idea di andare a dormire magari intorno alle 3 del pomeriggio come i bambini – per giunta con il pigiama – Alberto Sordi non rinunciava mai al sonnellino dopo pranzo. Lo ha confermato, in una lunga intervista all’AGI, anche Paola Comin, addetta stampa degli ultimi dieci anni di vita dell’attore:

per la sua irrinunciabile pennichella quotidiana, rigorosamente in pigiama, l’attore voleva il buio assoluto.

Si dice che fare il riposino dopo pranzo sia un’abitudine salutare – abbasserebbe la pressione troppo alta – e pare sia diffusa in ogni angolo del mondo: America Latina, Cina, India e nei paesi dei Mediterraneo.

Un’altra curiosità: nella parola usata per definire il sonno pomeridiano del grande attore c’è una imprecisione. Infatti il termine pennichella deriva dal latino pendiculare – “essere sospeso, inclinarsi” – e allude a chi si addormenta in una posizione precaria o scomoda, come chi si addormenta su un divano o in poltrona. Pertanto sembrerebbe non corrispondere all’abitudine di mettersi al buio e in pigiama di Alberto Sordi; tuttavia il termine è entrato nell’uso comune e per tutti è sinonimo di sonnellino, riposo pomeridiano, eccetera.

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Tornando ad Enrico Bertolino, l’attore ha svelato altri dettagli sulle abitudini di Alberto Sordi:

mi ha raccontato che apriva la finestra prima di addormentarsi per sentire i rumori di Roma per chiedersi “ma dove vanno, dove c*zzo vanno”. Poi mi raccontò di essere stato in Brasile, ospite di Vinicio, che gli diceva sempre di sposarsi con una bellezza del posto. Sordi gli rispondeva: “Sposati tu, io non c’ho voglia”