Cosa sappiamo sul busto di padre Angelo Secchi al Pincio? Storia, origine e tutti i dettagli sul monumento situato nel cuore di Roma

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Il Pincio è una delle zone più amate dai romani e dai turisti che raggiungono la Capitale alla scoperta di storia, cultura e tradizione della città eterna. Esso è uno dei sette colli al Nord del Quirinale. Da quel punto è possibile ammirare la maestosità di Roma e la sua bellezza racchiusa in ogni angolo. Lì vi è il busto di padre Angelo Secchi: scopriamo a cosa serviva la scacchiera e perché vi è un foro sotto alla scultura.

Busto padre Angelo Secchi Pincio, a cosa serviva la scacchiera?

Nel 1879 Giuseppe Prinzi ha eseguito il busto in cui è stato raffigurato padre Angelo Secchi, un grande astronomo nato a Reggio Emilia il 28 giugno del 1818. Dopo essere entrato nell’ordine dei Gesuiti, terminò gli studi al Collegio Romano, con l’intento di diventare direttore dell’Osservatorio.

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Molto attento ai dettagli e preciso in ogni lavoro, Padre Secchi misurava con precisione il meridiano dell’Osservatorio, anche per segnalare a Roma il mezzogiorno esatto. Il religioso utilizzava un sistema semplice che controllasse la stabilità dello strumento di misurazione: la “mira“.

Essa era composta da una tavoletta con una scacchiera in bianco e nero posizionata su un albero del Pincio, a pochi passi dalla Casina Valadier. Quotidianamente il professionista controllava che il cannocchiale della mira fosse rivolto sulla lastra come il giorno prima. Ogni giorno portava avanti tale lavoro direttamente dal Collegio Romano, a circa mezzo chilometro in linea d’aria.

Busto Angelo Secchi al Pincio, perché c’è un foro al di sotto della scultura?

Dopo aver chiesto consenso alla Magistratura Romana Pontificia, il gesuita Angelo riuscì a sostituire l’albero con una solida colonna in marmo su cui poté posizionare la scacchiera. Al di sotto vi è un foro creato per lasciare una lanterna appesa ai due ganci dall’altra parte della colonna così da poter essere illuminata anche di notte.

Inoltre sulla colonna fu inserita un’armilla marmorea che dopo la morte del Gesuita, avvenuta nel 1878, fu sostituita con il busto dell’astronomo per volere del ministro delle Finanze Quintino Sella che restaurò l’intera scultura.

FOTO: Credits @a-canalellacanalella