I brani e gli album che hanno segnato la storia del rock arrivano su Apple Music in audio spaziale: ecco che cosa ascoltare.

Gli album iconici che hanno fatto la storia rock di tutti i tempi si ascoltano ora in audio spaziale su Apple Music. La tecnologia offerta dall’azienda di Cupertino permette quindi di vivere un’esperienza immersiva senza precedenti, come se l’ascoltatore fosse letteralmente catapultato nel bel mezzo delle registrazioni. Dettagli finora inimmaginabili, paragonabili solo alla presenza in studio o in una sala da concerto con la band, emergono così all’ascolto come mai prima.

Tra gli artisti leggendari i cui lavori che si aggiungono al catalogo già presente in audio spaziale su Apple Music ci sono i Rolling Stones. In occasione dell’80° compleanno di Mick Jagger, la compilation ‘Forty Licks’ (2002) dei Rolling Stones si aggiunge agli album già disponibili in audio spaziale: ‘Tattoo You’ (1981), ‘Goats Head Soup’ (1973), ‘GRRR Live!’ (2023), ‘Honk’ (2019) e ‘Live At The El Mocambo’ (1977).

Apple Music - Musica Rock audio spaziale
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 E ancora, gli album classici dei Beach BoysAll Summer Long’ (1964), ‘Little Deuce Coupe’ (1963), ‘Shut Down, Vol. 2’ (1964), ‘Surfer Girl’ (1963) e ‘Surfin’ USA’ (1963) si aggiungono all’indimenticabile ‘Pet Sounds’ (1966). Disponibili anche nuove gemme del catalogo di Neil Young fra le quali ‘Everybody Knows This Is Nowhere’ (1969), ‘After The Gold Rush’ (1970) e ‘On The Beach’ (1974). In arrivo anche ‘Zuma’ (1975), ‘Comes A Time’ (1978), ‘Rust Never Sleeps’ (1979), ‘Freedom’ (1989), ‘Harvest Moon’ (1992) e ‘Mirror Ball’ (1995), oltre ai già disponibili ‘Harvest’ (1972) e ‘Barn’ (2021). 

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In questa selezione non possono mancare le recenti rimasterizzazioni del catalogo dell’ex-Roxy Music e del produttore Brian Eno, nonché una lunga lista di album essenziali della storia del rock già disponibili in audio spaziale. Come ‘The Dark Side of the Moon’ dei Pink Floyd (1973), ‘Rumours’ dei Fleetwood Mac (1977) o ‘The Velvet Underground & Nico’ (1967). Godibilissime anche le discografie di George Harrison, Talking Heads o The Doors. Senza dimenticare gli imperdibili ‘Revolver’ (1966), ‘Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band’ (1967), ‘Abbey Road’ (1969) e ‘Let It Be’ (1970) dei Beatles

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