Oltre 300 opere, fra cui alcune mai viste in Italia, raccontano l’arte giapponese: non poteva mancare ‘La Grande Onda’ di Hokusai.

La Grande Onda di Hokusai è probabilmente l’immagine più conosciuta e riconoscibile dell’iconografia artistica del Giappone. La xilografia, che fa fa parte di una serie dal titolo Trentasei vedute del Monte Fuji, è uno dei pezzi forti della mostra Utamaro, Hokusai, Hiroshige. Geishe, samurai e i miti del Giappone, che si terrà dal 23 febbraio al 25 giugno presso la Società Promotrice delle Belle Arti (viale Diego Balsamo Crivelli, 11), a Torino.

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L’esposizione è curata da Francesco Paolo Campione, direttore del MUSEC di Lugano e prodotta da Skira. La mostra presenta l’universo del Giappone attraverso un percorso tematico suddiviso in nove sezioni. Troverete oltre 300 capolavori e alcune opere mai presentate in Italia, tra cui stampe, armature di samurai, katane, kimono, kakemono, provenienti dalle collezioni del MUSEC di Lugano, dal Museo Arti Orientali di Venezia, dal MAO di Torino, dal Civico Museo d’Arte Orientale di Trieste, dalla Fondation Baur Musée des Arts d’Extrême-Orient di Ginevra e da importanti collezioni private.

Utamaro, Hokusai, Hiroshige. Geishe, samurai e i miti del Giappone: la mostra

La selezione delle stampe propone alcuni tra i più grandi capolavori dei maestri dell’Ukiyo-e, tra cui Hokusai, Hiroshige, Utamaro, Kuniyoshi, Yoshitoshi, Sharaku.

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Nello specifico si tratta di 30 disegni preparatori, 24 stampe di paesaggio di Hiroshige, una ventina di stampe di «fiori e uccelli» (kachōga). E ancora una quarantina di stampe di attori kabuki (yakushae) e una quarantina delle cosiddette stampe «di belle donne» (bijinga). Infine ci sono circa 30 stampe e 20 libri di carattere erotico (shunga), una ventina di stampe di guerrieri ed eroi (mushae).

L’ultima sala è dedicata all’eredità iconografica e stilistica dell’Ukiyo-e con la Grande Onda di Hokusai e una installazione immersiva.

Il percorso espositivo è arricchito da un regolare contrappunto di opere d’arte applicata che permettono al visitatore di percepire meglio i valori contestuali delle rappresentazioni a stampa.