Su Netflix debutta il 14 dicembre ‘Yu Yu Hakusho’, live-action basato sul manga ‘Yu degli Spettri’ di Yoshihiro Togashi.

È finalmente arrivato il giorno di Yu Yu Hakusho: la serie tratta dal manga Yu degli Spettri di Yoshihiro Togashi è disponibile su Netflix dal 14 dicembre, prodotta da Robot Communications. Una serie attesissima, soprattutto dai fan del celebre manga, pubblicato in Giappone su Weekly Shōnen Jump dal 1990 al 1994 e poi dalla casa editrice Shueisha.

Diretta da Sho Tsukikawa, la serie narra la storia di Yusuke Urameshi (interpretato da Takumi Kitamura), che trascorre il tempo passando da una rissa all’altra. Un giorno però il ragazzo muore nel tentativo di proteggere un bambino durante un incidente. Mentre deve affrontare la vista dall’alto del proprio cadavere, una donna di nome Botan, sedicente guida del mondo dell’aldilà, gli comunica la cruda realtà dei fatti: nessuno si aspettava che un teppista come Yusuke perisse compiendo un gesto di bontà e per lui non c’è posto né in paradiso né all’inferno. 

Così gli viene data la possibilità di ritornare in vita e, dopo aver superato una prova diventa un detective del mondo spirituale, restando da subito implicato in un mistero che coinvolge l’universo degli umani, dei demoni e degli spiriti. Nel cast anche Shuhei Uesugi nei panni di Kazuma Kuwabara, Jun Shison nei panni di Kurama e Kanata Hongō nei panni di Hiei.

Yu Yu Hakusho: l’eredità del manga Yu degli Spettri

Per capire a pieno la portata della storia di Yoshihiro Togashi, bisogna innanzi tutto sapere che il suo manga – Yu degli Spettri – con 175 capitoli e 19 tankōbon ha spianato la strada a numerosi manga che lo hanno seguito, in particolare nel genere shōnen. Tra questi, come scrive il Time, è possibile annoverare sia Naruto che Jujutsu Kaisen. La sua legacy vanta un anime, ma anche due film d’animazione, videogiochi e persino una rappresentazione teatrale.

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Non stupisce dunque che il regista Tsukikawa abbia detto al Time di aver sentito la pressione mentre lavorava al live-action negli ultimi tre anni. «In Giappone – ha poi aggiunto – l’adattamento live action non è stato possibile per molto tempo, perché non c’era la tecnologia necessaria». La lunga attesa ha solo reso tuttavia i fan del manga ancora più esigenti: come reagiranno al nuovo live-action targato Netflix?