I resti del satellite, grande come un autobus, potrebbero arrivare a 50 kg: le possibilità di essere colpiti sono però quasi nulle.

Nella giornata del 21 febbraio il satellite dell’ESA ERS-2, grande più o meno come un autobus, dovrebbe concludere la sua inarrestabile caduta entrando nell’atmosfera terrestre: per fortuna a farlo saranno frammenti dei suoi 2.200 kg di massa, anche se alcuni di questi potrebbero raggiungere i 50 kg.

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ERS-2 ha servito per 30 anni l’Agenzia Spaziale Internazionale: dal 2011 la sua missione è finita ed è iniziata la discesa verso la Terra, che si sta concludendo proprio in queste ore. L’ESA aggiorna tramite il suo blog sullo stato della discesa di ERS-2, ma ha spiegato che è impossibile stabilire orario e luogo esatto dell’impatto.

Secondo i calcoli degli scienziati dell’ESA, i resti di ERS-2 dovrebbero atterrare un’area compresa fra gli stati africani dello Zambia, del Malawi e del Mozambico. In questi anni ci sono volute ben 66 manovre per mettere ERS-2 in posizione ottimale per la discesa, ma non si è comunque riusciti a dirottarlo verso un luogo più sperduto e senza rischi: la priorità è stata consumare fino all’ultima goccia di carburante, per evitare esplosioni.

Per quanto riguarda i rischi effettivi per le città e le persone, gli scienziati hanno ampiamente spiegato che sono nulli o poco più: il satellite si distruggerà quasi completamente e anche se resteranno frammenti più grandi, la probabilità di essere colpiti da uno di questi è di circa uno su 100 miliardi.