Enrico Mentana interviene a gamba tesa sulle polemiche riguardanti la liberazione di Silvia Romano e il riscatto pagato ai suoi rapitori.
La liberazione di Silvia Romano ha portato con sé un lungo strascico di polemiche, sulle quali è intervenuto in diretta tv anche il direttore del Tg La7, Enrico Mentana. Ma cosa avrà mai detto il famoso giornalista? Che tipo di commento avrà messo in campo e con chi se la sarà presa?
Silvia Romano: Mentana sbotta in diretta contro le polemiche
Andiamo con ordine. Durante il Tg La7, ad un certo punto, Enrico Mentana si è lasciato andare ad uno sfogo riguardante la liberazione di Silvia Romano e, appunto, le polemiche riguardanti il riscatto o quelle che sono state rivolte alla conversione all’islam della volontaria italiana.
“Diciamocelo francamente – ha esordito il direttore – queste polemiche intorno a Silvia Romano non sono sconcertanti. Sono terribili, deplorevoli. Sono da condannare assolutamente. La libertà è la libertà”.
Poi, ha calato il pezzo da 90: “Quando si gioisce perché una donna, una nostra connazionale, torna in libertà bisogna dare anche a lei la libertà. Non si può eccepire. O qualcuno può addirittura arrivare a dire ‘con i soldi del riscatto quante cose avremmo potuto fare?’. Sì, potevate fare qualcosa. Istruirvi! Perché queste cose sono da ignoranti della democrazia e della convivenza”.
Il tweet di Mentana fa arrabbiare l’ambasciata polacca
Una presa da posizione diretta, quella di Enrico Mentana, che sulla faccenda Silvia Romano si era già espresso in un breve post nel quale diceva: “A tutti quelli che in queste ore fanno orrendi e insensati paragoni con chi tornò da Auschwitz (come quel consigliere regionale leghista che ha scritto ‘avete sentito di qualche ebreo che liberato da un campo di concentramento si sia convertito al nazismo e sia tornato a casa in divisa delle SS?’) voglio solo sommessamente ricordare che il campo di Auschwitz sorgeva nella cattolicissima Polonia, e che lo stesso Hitler era cattolico battezzato e cresimato. Provate a riformulare il paragone ora”.
Un post, questo, decisamente forte, che non è affatto piaciuto all’Ambasciata Polacca a Roma, che su Facebook ha scritto: “A seguito delle parole del direttore Enrico Mentana riteniamo doveroso sottolineare che affrontando temi così complessi bisogna stare estremamente prudenti, evitare generalizzazioni ingiustificate e penalizzanti che sono sempre pericolose e impediscono un dibattito onesto. Ė vero che la Polonia ai tempi della Seconda guerra mondiale era molto cattolica. Ė necessario però, sempre e soprattutto, sottolineare che durante quel conflitto globale la Polonia ERA OCCUPATA DAI NAZISTI, quindi ogni affermazione che può suggerire o far presupporre che Auschwtz era stato costruito in Polonia, perché essa era cattolicissima, mettendo quindi in relazioni questi due elementi, è PROFONDAMENTE SBAGLIATO, INGIUSTO e INGIUSTIFICATO. Il più grande campo di concentramento è stato localizzato in Polonia, ma certo non per questa ragione, ma piuttosto è in Polonia che viveva il maggior numero di ebrei in Europa e che la posizione era facilmente raggiungibile da trasporti da tutti i territori occupati dai nazisti”.
Un’altra presa di posizione chiara. Un altro elemento nel dibattito feroce sulla questione Silvia Romano: secondo voi Enrico Mentana ha ragione o no?
“Con i soldi del riscatto quante cose si potevano fare? Istruirvi!”#Aisha #SilviaRomano #SilviaRomanoLibera pic.twitter.com/PQg1bdySVg
— MaratonetiMentana (@maratonetiLa7) May 11, 2020
Foto: Kikapress