Nel Municipio XIV nasce un podcast che racconta le periferie di Roma attraverso le voci di chi le vive, tra memoria, ascolto e narrazione condivisa.

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Non è facile raccontare le periferie di Roma partendo dalle voci di chi le abita, attraversandone memorie, trasformazioni e immaginari: nel Municipio XIV prende forma un nuovo progetto culturale che utilizza il linguaggio del podcast per esplorare i quartieri, restituendo centralità ai cittadini e alle loro storie. Si tratta di un’iniziativa che mette al centro l’ascolto, la partecipazione e la narrazione condivisa, offrendo uno sguardo inedito sulla città lontano dai percorsi più consueti.

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“Le voci della città”: a Roma un podcast partecipativo che restituisce protagonismo al Municipio XIV

Andiamo con ordine e partiamo dal principio. “Le voci della città” è un progetto di animazione territoriale ideato da Sprixar Srl con il contributo di Roma Capitale e in collaborazione con Dominio Pubblico.

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Il cuore dell’iniziativa è una redazione partecipata composta da giovani under 30, impegnati nell’esplorazione dei quartieri di Primavalle, Santa Maria della Pietà e delle aree limitrofe. Attraverso interviste, incontri e registrazioni sul campo, il podcast affronta temi centrali delle periferie urbane: frammentazione sociale, dialogo tra generazioni, senso di appartenenza e distanza percepita dalle istituzioni.

La conduzione è affidata a Nicoletta Calabrese, progettista culturale con esperienza nei processi partecipativi, che accompagna l’ascoltatore in un racconto corale e accessibile.

Il progetto si articola in quattro episodi, ciascuno dedicato a un territorio e a una specifica chiave narrativa. Dal cammino tra Ottavia, Palmarola e Primavalle fino ai racconti simbolici di Monte Mario e del complesso di Santa Maria della Pietà, le puntate intrecciano musica, poesia, testimonianze storiche e performance artistiche. Le voci di musicisti, scrittori, illustratori e poeti – da Piotta ad Adriano Bono, da Lavinia Mancusi a Fabio Magnasciutti – contribuiscono a costruire un vero e proprio archivio vivente delle periferie.

Photo Credits: Clara Iolletti via Ufficio Stampa HF4