Tmb Salario Ama Roma News: il TMB è definitamente chiuso, è la fine di un incubo per i cittadini della zona. Ecco l’annuncio

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Il Tmb Salario Ama Roma chiude finalmente i battenti dopo anni di attesa e proteste. Arriva la revoca ufficiale da parte della Regione Lazio dell’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale). Ecco l’annuncio di Massimiliano Valeriani, assessore regionale con delega ai Rifiuti:

“Con determina della Direzione regionale per il Ciclo dei Rifiuti è stata ritirata l’autorizzazione integrata ambientale all’azienda Ama per l’impianto di trattamento dei rifiuti di via Salaria. Nel centro del Salario, danneggiato lo scorso anno da un incendio, non potranno essere più stoccati e trattati i rifiuti indifferenziati da parte dell’azienda capitolina. Dopo la richiesta avanzata dall’Ama, la Regione ha mantenuto il suo impegno con le istituzioni locali e i cittadini del quadrante Salario ritirando l’AIA per l’impianto di trattamento dei rifiuti. Ora l’azienda proceda in tempi brevi alla bonifica e alla riqualificazione ambientale”

Esultano i comitati cittadini, in prima linea da anni nel chiedere la chiusura col movimento NO TMB. Non termina qui il lavoro sull’area: c’è ancora da smaltire il fortissimo e nauseabondo odore che permea l’aria di tutta la zona. Giovanni Caudo – Presidente del Municipio III – commenta il proseguimento dei lavori:

“Abbiamo potuto constatare che il lavoro di normalizzazione dell’area procede e che la ragione della puzza è dovuta alla movimentazione e allo svuotamento delle 5.000 tonnellate di Fos (la frazione organica stabilizzata) ancora presente, perché rimasta lì dal giorno dell’incendio, e per la quale finalmente è stata eseguita la caratterizzazione e individuato il tipo di collocazione in discarica”

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TMB Salario: tutta la storia dell’impianto

20 Marzo 2019 – A tre mesi dall’incendio del Tmb Salario, i cittadini ancora non hanno ottenuto garanzie rispetto alla chiusura definitiva dell’impianto. In occasione della visita di Virginia Raggi al nuovo centro antiviolenza nel III Municipio, nei pressi di Piazza Sempione, l’Osservatorio No Tmb ha incontrato la prima cittadina. Presente anche l’amministrazione di centrosinistra. Questo il commento di Giovanni Caudo, presidente del III Municipio, molto attivo nella battaglia contro il Tmb Salario:

Ieri abbiamo avuto la visita della Sindaca Virginia Raggi al Centro Antiviolenza che abbiamo aperto negli spazi al piano terra del Municipio, con ingresso in via Titano. È stata anche l’occasione per un colloquio istituzionale su diverse questioni ed emergenze. Ed è stata anche l’occasione per consegnarLe brevi manu il testo della lettera scritta dall’Osservatorio permanente municipale per la chiusura del TMB e inviata a tutti gli enti e i soggetti competenti per chiedere un atto che decreti la chiusura definitiva dell’impianto e la revoca dell’autorizzazione integrata ambientale

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Virginia Raggi: “stiamo lavorando su Tmb Salario, ma non c’è nessuna intenzione di riaprirlo”

Sollecitata a rispondere con impegni e atti concreti, la prima cittadina ha voluto rassicurare i presenti sulla decisione di non riaprire l’impianto:

L’idea è quella di destinare l’area a un centro direzionale. Non c’è in alcun modo da parte nostra, o da parte di Ama, la volontà di utilizzarlo come centro di trattamento o di stoccaggio, temporaneo o qualsiasi altra cosa sui rifiuti. È un’area che non doveva neanche essere aperta, è sbagliato il concetto di un impianto di trattamento rifiuti vicino alle case. Ce lo siamo ritrovati tutti quanti e la nostra idea era di arrivare a chiuderlo più velocemente possibile. Adesso con Ama stiamo lavorando sul post Tmb Salario, ma non c’è nessuna intenzione di riaprirlo ora capiremo con i tecnici quale strumento amministrativo utilizzare

Manifestazione No Tmb: il 16 Febbraio tutti in piazza

14 Febbraio Tutti in strada per l’affaire Tmb Roma Salario. Il 16 Febbraio è stata indetta una manifestazione: si richiede la revoca dell’autorizzazione per l’impianto e un risarcimento per i cittadini che per anni hanno respirato miasmi nocivi. L’appuntamento è davanti allo stabilimento di via Salaria 981.

Le associazioni di quartiere non si arrendono e il presidente del Municipio III, Giovanni Caudo, si unisce ai cittadini in questa battaglia. In un’intervista a Fanpage.it, Caudo ha spiegato che non si accettano più tentennamenti, ne’ compromessi:

Abbiamo solo due vincoli: che in quell’area non tornino i rifiuti e che l’intervento di riconversione della zona possa in parte risarcire gli abitanti di Villa Spada e i residenti. Che intendiamo per risarcire? Ossia che una parte dell’area possa essere goduta dalla cittadinanza, dato che qui non c’è nemmeno un metro quadro di verde. Solo gli unici paletti che mettiamo, per il resto possiamo parlare di tutto.

Per questo combatteranno i cittadini dell’area di Villa Spada e tutti coloro che vorranno unirsi alla manifestazione, sabato 16 Febbraio davanti ai cancelli del Tmb in via Salaria 981.

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Cos’è rimasto ancora nell’impianto Ama di via Salaria 981?

1 Febbraio – È tempo di pulizia al Tmb Salario Ama Roma. Dopo lo sgombero dell’area antistante all’impianto, sono stati rimossi anche i rifiuti indifferenziati rimasti all’interno dello stabile. Ama ha diffuso la seguente nota:

“Dopo l’esito delle analisi di caratterizzazione dei rifiuti urbani rimasti dentro l’impianto all’atto dell’incendio dell’11 dicembre scorso, che ne hanno consentito la classificazione come rifiuti urbani non pericolosi, i rifiuti sono stati rimossi ed avviati a corretto trattamento prima dall’area esterna (dove erano stati collocati dal personale dei VVF nell’ambito delle operazioni di spegnimento) e ora anche dall’area interna, a seguito delle prime certificazioni di agibilità della struttura”

Le analisi proseguono dunque; una volta effettuate anche sulla FOS (frazione organica stabile), lo stabilimento sarà completamente svuotato e lavato.

Incendio Tmb Salario: secondo i Vigili del Fuoco non c’è traccia di inneschi

25 Gennaio – La relazione redatta dai Vigili del Fuoco sull’incendio al Tmb Salario Ama Roma dell’11 Dicembre 2018 è stata molto chiara: non c’è traccia di inneschi. Le indagini dei magistrati proseguono. Si indaga per disastro colposo, ma non si esclude l’ipotesi di reato di danneggiamento seguito da incendio. Intanto la Sindaca di Roma Virginia Raggi, ai microfoni del Gr di Tele Radio Stereo 92.7, ha ribadito i programmi dell’amministrazione comunale:

Il Tmb di via Salaria non sarà mai più riaperto. Al suo posto, ci sarà un area bonificata dove sorgerà il nuovo centro direzionale Ama, un vero e proprio sito con uffici, con degli spazi aperti per i cittadini, parco, aree verdi, asili nido e biblioteche”

Intanto la Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti rispetto alle vicende legate al Tmb Salario ha fissato due date a Febbraio per tentare di fare chiarezza. Il 6 Febbraio sarà audito il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. Il 21 Febbraio sarà il turno della sindaca di Roma Virginia Raggi.

Su Facebook appare il progetto: era la tesi si laurea di un dipendente Ama

18 Gennaio – Tmb Salario Ama Roma: non si fermano le polemiche. Lunedì sera la Sindaca Virginia Raggi ha pubblicato su Facebook un post che sta facendo molto discutere. Il progetto sarebbe di sostituire l’impianto danneggiato con un nuovo centro direzionale della municipalizzata. Al lungo post è allegato un video che mostra il rendering della nuova struttura.

L’Agenzia Dire ha verificato la provenienza di questo progetto. A quanto pare si tratta della tesi di laurea di Giovanni Sulis, quarant’anni, ingegnere edile Ama. Già nel 2004, all’epoca dell’inizio dei lavori di costruzione del Tmb Salario Ama Roma, Sulis lavorava come studente-lavoratore nello staff della direzione lavori. Il progetto del centro direzionale, che si vede nel video, è opera sua.

Giovanni Sulis: “Il mio voleva essere un contributo utile”

Il progetto di Sulis risale alla sua laurea, nel 2006. Questo il racconto dell’ingegnere all’Agenzia Dire:

Quando ho appreso dell’incendio che ha compromesso gravemente la struttura, ho provato un grande dispiacere e mi è sembrato giusto, data la necessità per la mia azienda di intervenire nuovamente su quella proprietà, di riproporre ai miei superiori il progetto di riconversione architettonica che avevo nel cassetto. Il mio voleva essere un contributo utile, come tecnico che si sente parte della sua azienda e come cittadino. Per questo sono felice che sia stato apprezzato anche in Campidoglio e dalla sindaca

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Tmb Salario raso al suolo: ecco cosa ci sarà al suo posto

17 Gennaio – Il Tmb Salario Ama Roma, chiuso dall’incendio dell’11 Dicembre, attende una nuova destinazione d’uso. A questo proposito si è espressa la Sindaca Virginia Raggi con un post su Facebook:

In via Salaria prato verde, biblioteca e un asilo nido: sarà quartier generale di Ama

Le parole della prima cittadina arrivano a poche ore da una nuova manifestazione sotto il Palazzo Santorio. I Comitati e da NO TMB chiedono risposte sulla loro richiesta di una chiusura definitiva dell’impianto e riguardo la destinazione dei rifiuti rimasti all’interno dopo l’incendio. Ecco il futuro dell’impianto, secondo i progetti del Comune:

Il progetto è di realizzare il nuovo centro direzionale Ama al posto dello stabilimento andato distrutto. Ma il territorio ed i cittadini chiedono maggiori certezze. Alcuni utenti commentano “fatti, non parole…”

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Tmb Salario: ecco come verranno smaltiti i rifiuti dopo l’incendio dell’impianto

Rida Ambiente e Lazioambiente intervengono per trovare una nuova collocazione ai rifiuti rimasti senza destinazione dopo l’incendio divampato l’11 Dicembre al Tmb Salario Ama Roma. La prima azienda è proprietaria e gestore dell’impianto di Tmb di Aprilia. Lazioambiente, invece, è la società della Regione Lazio che ha in carico la gestione della discarica di Colleferro.

Un contratto appena sottoscritto dalle due parti darà inizio al trasferimento verso Rida Ambiente di 300 delle 800 tonnellate di rifiuti indifferenziati che sarebbero stati destinati al Tmb Salario.

Contratto Rida Ambiente/Lazioambiente: dopo l’incendio al Tmb Salario, si fanno avanti i privati

Il contratto con Lazioambiente sarà valido fino al 30 Aprile. Prevede che Rida Ambiente, che al momento tratta 300 tonnellate di rifiuti al giorno, prenda in carico tra le 3.000 e le 4.000 tonnellate complessive al dì.

Il piano servirà a tamponare il rischio di “emergenza rifiuti” nella Capitale, già segnalato da Ama e aggravatosi dopo l’incendio della settimana scorsa. Le 800 tonnellate di rifiuti del Tmb Salario Ama Roma saranno ripartite in altri impianti. Nello specifico: 100 al Tmb della Viterbo Ambiente, 200 al Tmb della Saf in provincia di Frosinone, 300 al Tmb di Rida ad Aprilia – come già detto. I rifiuti rimanenti al tritovagliatore mobile di Ama a Ostia e ai tmb di Malagrotta.

L’obbiettivo di Ama è di mettere a sistema lo smaltimento delle 3.100 tonnellate di rifiuti indifferenziati prodotti dalla Capitale. Il nodo principale riguarda gli scarti derivati dal trattamento. Per quelli sarà necessario individuare delle discariche adeguate.

Nel frattempo il Comune sta cercando il supporto dalle Regioni limitrofe. L’accordo con l’Abruzzo scadrà il 31 Dicembre ma c’è la speranza di una proroga. La Sindaca di Roma Virginia Raggi ha inviato una lettera al governatore Lolli, richiedendo di estendere il supporto necessario almeno fino alla prima decade di Gennaio.

Tmb salario storia

Tmb Salario Ama Roma, storia che puzza di bruciato. L’incendio all’impianto Ama di Via Salaria 981 è un incidente che poteva essere scongiurato. I residenti del Municipio III sono stati invitati a chiudere le finestre e a non fare uscire i bambini nei cortili delle scuole. Tanta rabbia intorno a questo sfortunato avvenimento. Soprattutto perchè poco tempo fa’, a Ottobre, i cittadini, con una manifestazione in piazza, avevano chiesto a gran voce la chiusura dell’impianto.

Tmb Salario Ama Roma, storia che puzza dal 2011 al 2018

Al civico 981 di via Salaria, i lavori di selezione e trattamento dei rifiuti sono iniziati nel 2011. L’impianto è stato adibito a una delicata operazione di frazionamento fra i rifiuti indifferenziati e l’umido, per separare la parte secca da quella umida. Segue la trasformazione della prima in CDR (combustibile derivato dai rifiuti) e della seconda in FOS (frazione organica stabilizzata). Cinque le fasi di lavorazione e altrettante le sezioni di cui è composto lo stabilimento. La soglia di capacità di trattamento dell’impianto ammonta a 750 tonnellate di rifiuti al giorno.

È noto che lo stabilimento avesse bisogno di ristrutturazioni importanti per raggiungere questi standard con efficacia e in sicurezza. È stato accertato come l’impianto lavorasse al 60% e anche il rapporto dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpa) aveva sottolineato l’urgenza di intervenire su uno stabilimento che assomigliava sempre più ad una discarica. Si legge nel rapporto:

“Si è accertato che il rifiuto derivante dal trattamento di stabilizzazione svolto non ha le caratteristiche di una Fos (frazione organica stabilizzata) e presenta elevate caratteristiche di putrescibilità”

Da queste parole emergono le motivazioni del fortissimo odore che da subito mise in allarme i residenti. A causa del rilevamento di un livello di operatività insufficiente, l’Arpa ha negato al Tmb Salario Ama Roma il rinnovo dell’Aia (Autorizzazione integrata ambientale).

Cittadini in prima linea contro l’impianto che intossica il quartiere

I residenti hanno subito accusato gli effetti negativi dell’apertura dell’impianto. Sono stati e continuano ad essere in molti ad accusare problemi respiratori, arrossamento degli occhi e altri tipi di malessere dovuti all’odore nauseabondo a cui sono esposti ogni giorno, nel loro quartiere. Una zona di Roma che si è svuotata; i cittadini sono letteralmente fuggiti dai miasmi dell’impianto.

Quelli rimasti, barricati in casa per non far entrare l’odore pungente dei rifiuti, si sono organizzati in movimenti per manifestare il proprio dissenso e chiedere la chiusura dell’impianto. Per otto anni i Comitati di Quartiere e il movimento NO TMB hanno organizzato più di una manifestazione e svariati presidi. Un altro incendio nel 2015, aveva danneggiato il Tmb, già non completamente funzionante – ricordiamolo – tenendolo in stallo da Aprile a Novembre. In quell’occasione fu l’ex Sindaco Marino a promettere la chiusura; il resto è storia.

I cittadini non si sono arresi: ma giusto ad Ottobre l’ultima manifestazione aveva raccolto una deludente risposta dal Comune. Se da una parte la Sindaca Raggi ha promesso di chiudere l’impianto nel 2019, dall’altra l’assessora Pinuccia Montanari aveva negato le criticità dell’impianto e l’ad di Ama, Lorenzo Bagnacani, replicò con il seguente commento: “Ne abbiamo bisogno e finché lo abbiamo perché non farlo lavorare?”

Tmb salario in fiamme

Incendio al Tmb Salario, nube di fumo sulla zona

Tmb Salario Roma – Fiamme dalle 4:30 circa nell‘impianto TMB dei rifiuti Ama in via Salaria 907. 12 squadre dei vigili del fuoco sono al lavoro dall’alba. A lanciare l’allarme è stato il guardiano della struttura.

Quelli che stanno andando a fuoco sono i rifiuti indifferenziati, in particolare si tratta dei rifiuti solidi urbani. La nube era inizialmente di colore nero in quanto, come affermato dai tecnici, ad andare a fuoco sono stati anche i macchinari (tra cui un nastro trasportatore) presenti all’interno dell’impianto di trattamento meccanico-biologico (Tmb).

“Per precauzione l’asilo a ridosso dell’impianto è chiuso. I vigili del fuoco ci hanno avvisato che non ci sono allarmi da nube tossica. Per precauzione comunque invito la cittadinanza del Municipio a tenere le finestre chiuse con particolare attenzione alle scuole che invitiamo anche a non far uscire i ragazzi in cortile“, scrive sul suo profilo Facebook il presidente del Municipio III di Roma Giovanni Caudo.

Tmb salario indirizzo

L’indirizzo del Tmb salario è Via Salaria, 981, 00100 Roma RM

Tmb salario significato

Tmb è l’acronimo di Trattamento Meccanico-biologico, si tratta è una tecnologia di trattamento a freddo dei rifiuti indifferenziati (e/o residuali dopo la raccolta differenziata) che sfrutta l’abbinamento di processi meccanici a processi biologici quali la digestione anaerobica e il compostaggio.