Perché a Roma si dice “Sei er mejo Fico der Bigonzo”? Scopriamo tutti i dettagli su una delle espressioni più popolari della Capitale

loading

Il dialetto romano è ricco di espressioni, modi di dire e frasi dal significato insolito e che rimandano a volte ad altri campi semantici.

LEGGI ANCHE:– “Ammazza che giannetta!”, sai perché a Roma si dice così quando tira vento? La curiosità che forse non conosci >>

Oggi vogliamo parlarvi di “Sei er mejo Fico der Bigonzo”, sapete cosa significa e perché si dice così per dire ad una persone sei il più bello? Scopriamo insieme tutti i dettagli al riguardo.

Sei er mejo Fico der Bigonzo: cosa sappiamo sull’espressione romanesca?

A differenza di altre espressioni è poco conosciuta fuori dal territorio romano o laziale, si tratta, infatti, di un modo di dire circoscritto alla città eterna. Ci sono buone probabilità che abbia origine nei campi, dato che ha come protagonisti i fichi e il bigonzo in dialetto è un profondo cesto.

A quanto pare fa riferimento al momento in cui i contadini raccoglievano i fichi dagli alberi e mettevano frutti più ammaccati in fondo a questo bigonzo, mentre lasciavano i migliori in superficie, così da non rovinarsi.

Altri modi di dire

“Sei figlio dell’oca bianca”, “Non farti infinocchiare”, “Fare il giro delle sette chiese”, “Ammazza che giannetta” sono solo alcuni dei tanti modi di dire presenti nel dialetto romano.

“Fare il giro delle sette chiese”, per esempio, è un’espressione conosciuta in tutta Italia. Oggi indica indica il tempo che si perde a girare a vuoto o il tentativo di avere organizzato un incontro con qualcuno per parlargli, ma senza aver riscontrato successo.

Poi ancora il “figlio della gallina bianca”, in latino “gallinae filius albae”. Tale frase si trova anche nella XIII satira di Giovenale, nell’Istitutio oratoria di Quintiliano e negli Adagia di Erasmo. L’espressione si è trasformata in un modo di dire e viene usata in ogni contesto, qualora si presenti l’occasione.

FOTO: SHUTTERSTOCK