Fra le gemme architettoniche di Roma, spicca la Fontana delle Api. Sebbene oggi sia solo una riproduzione, la sua storia è tutta da scoprire!

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Tra le innumerevoli opere che ornano e contribuiscono alla bellezza di Roma, le fontane sono sicuramente tra i pezzi d’arte simbolo della Città Eterna. Dalla maestosissima fontana di Trevi alla Fontana dell’Acqua Paola, presente nel film La grande bellezza di Sorrentino, queste opere d’arte ci portano con sé nella grande storia di Roma, accompagnandoci per le vie della città.

Fontana delle api
Foto di shutterstock

Storia e funzione della fontana delle Api

Fra le gemme architettoniche di Roma, spicca la Fontana delle Api, sita nell’incrocio tra piazza Barberini e via Veneto. Sebbene oggi possiamo ammirare solo una riproduzione, la sua storia è indissolubilmente legata all’arte del Seicento e al genio di Gian Lorenzo Bernini.

Nel 1644, il maestro del Barocco Gian Lorenzo Bernini eresse questa fontana per volere di papa Urbano VIII. Contrariamente alle opulente creazioni berniniane, questa fontana aveva un design più raccolto, destinata principalmente come punto d’acqua per i cavalli. Questa dimensione contenuta era dovuta, in parte, alla sua vicinanza con la Fontana del Tritone, con la quale condivideva la rete idrica, limitando il flusso d’acqua disponibile.

La scelta dell’ape non è casuale. Oltre ad essere l’emblema araldico della famiglia papale Barberini, l’ape simbolizza purezza. L’acqua che scorre ricorda il loro caratteristico ronzio, creando un’armonia tra suono e movimento. Inoltre, San Francesco di Sales, nel suo Trattato dell’Amore di Dio (1616), fa un parallelismo tra le api e le anime umane, aggiungendo un ulteriore strato di interpretazione a questo delicato simbolo.

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Destino e riproduzione della fontana

Situata accanto a palazzo Soderini, nel periodo tra il 1880 e il 1915, per questioni di viabilità, venne smantellata e conservata a Testaccio. In seguito, venne commissionata una replica, curata da Apolloni. A differenza dell’originale, realizzato in marmo lunense, la copia è in travertino, proveniente dalla demolita porta Salaria. La fontana ripropone una conchiglia spalancata con al centro un bacino circolare, da cui sgorga l’acqua. Tre zampilli sono posti sotto le api scolpite, fungendo da collegamento tra la parte superiore e quella inferiore della fontana.

In conclusione, la Fontana delle Api non è solo un manufatto artistico, ma un vero e proprio viaggio nel tempo, nella storia e nelle tradizioni di Roma.