L’obelisco egizio che campeggia in Piazza San Pietro nasconde una curiosa storia che riguarda le lenticchie. Scopriamola insieme.

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L’obelisco egizio in Piazza San Pietro è secondo per grandezza solo a quello che si trova al Laterano. Il blocco di granito rosso è alto più di 33 metri, compreso il basamento, e pesa 330 tonnellate. L’antico monumento si trova nella piazza, per volere di Papa Sisto V, dal 1586. Viene spontaneo chiedersi: come mai un obelisco egizio si trova a Roma?

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E com’è stato possibile trasportarlo fino a lì? Una curiosa storia risponde a queste domande.

Obelisco egizio in Piazza San Pietro: ecco da dove proviene

Partiamo col dire che non ci sono geroglifici su questo specifico obelisco: conosciamo la sua provenienza grazie alle fonti storiche, secondo le quali fu commissionato da Amenemhet II per Heliopolis; si tratta dunque di un monumento risalente a circa 4.000 anni fa.

Nel 30 a.c. Ottaviano conquistò l’Egitto e fece prendere l’obelisco come bottino di guerra. Fu dunque trasportato ad Alessandria. Questa operazione richiese l’impiego di moltissimi uomini e bestie; ma il viaggio dell’obelisco egizio non si fermò qui.

Infatti più avanti fu richiesto da Caligola per il suo circo privato. Quindi fra il 37 e il 41 d.c. l’imponente blocco granitico fu trasportato dall’Egitto a Roma. Come fu possibile riuscirci?

Le lenticchie in nave: ecco un segreto di navigazione degli antichi romani

Per stabilizzare la nave durante la sua traversata, è necessaria una zavorra. Per compiere questo arduo viaggio e trasportare il pesante e ingombrante carico attraverso il Mar Mediterraneo, dunque, fu impiegata una imbarcazione lunga 80 metri. La nave fu poi caricata con 1.000 tonnellate di lenticchie che fungessero, appunto da zavorra. Per permettere all’imbarcazione di attraccare, una volta giunta a destinazione, fu poi riempita di pozzolana e affondata per costruire un molo.