Come mai a Roma ci sono tanti obelischi e qual è il loro significato? Forme, storia, dettagli e curiosità al riguardo

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Chiunque abbia visitato almeno una volta Roma, non ha potuto fare a meno di notare la quantità di obelischi che ci sono. Ognuno ha una storia, una tradizione e una forma caratteristica che li contraddistingue. Ma qual è il loro vero significato? Scopriamolo insieme.

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Obelischi a Roma: significato, storia e curiosità

Prima di inoltrarci nel particolare della città eterna, bisogna sapere che cos’è un obelisco. Si tratta di un monumento scultoreo che comunemente viene associato all’antico Egitto. Nello specifico, è costituito da alti pilastri quadrati che si assottigliano in un punto in alto, creati spesso da un singolo blocco di pietra scolpita. Essi vengono eretti per celebrare o omaggiare un personaggio o un evento storico, con scritte o rilievi presenti sui loro lati.

A Roma sono presenti 13 obelischi antichi, otto dei quali provengono dall’antico Egitto e cinque sono creazioni romane successive. Inoltre, sul territorio romano sono stati costruiti anche obelischi “moderni” con lo stesso significato di quelli antichi.

Fu Augusto, primo imperatore dell’antica Roma a dare inizio a tale moda. Infatti, dopo aver annesso l’Egitto come territorio personale a seguire della sconfitta di Marco Antonio e Cleopatra, portò i primi obelischi nella Capitale come segno di vittoria.

Successivamente, altri imperatori romani portarono avanti la tradizione iniziata da Augusto e anche gli artigiani locali iniziarono a crearne diversi fino alla versione moderna.

Nella città eterna ci sono:

  • Flaminio Obelisco
  • Obelisco Solare
  • Lateranense Obelisco
  • Vaticano Obelisco
  • Macuteo Obelisco
  • Matteiano Obelisco
  • Minerveo Obelisco
  • Dogali Obelisco

Tutti gli obelischi presenti nella Capitale possono essere visti gratuitamente, basterà organizzare una gita o trovarli lungo la strada durante una passeggiata per le vie della città eterna. Infatti, le piazze che li ospitano sono accessibili a chiunque. Buona visione e storia!

FOTO: SHUTTERSTOCK