Avete mai sentito parlare delle fontanelle a forma di nasoni che si trovano a Roma? Come mai hanno quella forma? Curiosità e dettagli

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Chiunque sia andato almeno una volta a Roma avrà notato la presenza di fontanelle in giro per la città a forma di nasoni.

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Si tratta di impianti pubblici con il caratteristico cannello di ghisa a forma di “naso”, attualmente un simbolo della Capitale. Come mai presentano tale forma? Scopriamolo insieme.

Fontanelle a forma di nasoni a Roma: storia e curiosità

Le fontanelle a forma di nasoni risalgono alla fine dell‘800, in città sono presenti circa 2500 impianti. A tal proposito, Roma è una delle città con più fontane al mondo. A causa della loro forma vengono chiamate Nasoni. Esse vennero introdotte dopo l’Unità d’Italia, tra il 1872 e 1874, grazie al sindaco Luigi Pianciani.

Per mezzo di tali impianti, l’acqua venne resa disponibile a tutti i cittadini e oltre a soddisfare le esigenze dei romani, lo hanno fatto anche nei confronti di tanti turisti che ogni giorno giungono nella Capitale.

I primi Nasoni erano costruiti in ghisa ed avevano una forma un po’ diversa da quella attuale. L’acqua scendeva in maniera continua da tre teste di drago, poste in cima ad una forma cilindrica. Sul territorio sono presenti solo tre esempi: nella piazza del Pantheon, in via San Teodoro e in via delle Tre Cannelle, che prende nome proprio dalla forma originaria delle fontane.

Successivamente, la progettazione delle fontane venne modificata, fino a raggiungere la forma del “nasone”, oggi visibile in tutte le strade e le piazze romane.

Tutti, ormai, sono in grado di riconoscere un nasone nella Città di Roma e da molti viene usato come risorsa idrica principale. Infatti, molti cittadini vanno a fare rifornimento di acqua potabile proprio da una delle fontane, quella più vicino alla propria abitazione. I turisti, invece, la usano per rinfrescarsi nelle lunghe passeggiate nelle vie della Capitale ed i bambini non perdono occasione di schizzarsi con il getto d’acqua.

FOTO: SHUTTERSTOCK