Nonostante possa sembrare una ricetta estremamente semplice, nasconde delle piccole insidie: stiamo parlando della pasta alla gricia

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Meno conosciuta della pasta alla carbonara e della amatriciana, la pasta alla grigia rappresenta invece uno dei piatti preferiti della cucina laziale.

Seppur la gricia sia composta da soli 3 ingredienti non è raro trovare però delle insidie nello svolgimento della ricetta. Conosciuta anche come la “amatriciana bianca”, la gricia viene, infatti, realizzata con la pasta (possibilmente rigatoni o spaghetti), il guanciale e tanto pecorino.

Per realizzare però un primo laziale da leccarsi i baffi è importante prestare attenzione alla qualità degli ingredienti, alla dosatura e per finire, alla cottura della pasta.

Lo svolgimento della ricetta

Per creare un piatto perfetto, è fondamentale iniziare con una spesa mirata. Scegliere ingredienti di alta qualità è essenziale. Per la pasta, è necessario optare per quella di semola di grano duro, che mantiene la cottura al dente. Il guanciale deve essere stagionato per una croccantezza ideale, con un profumo speziato e colori non troppo lucidi. Il pecorino romano deve essere fresco, non pre-grattugiato o eccessivamente salato.

gricia pasta tavolo grigia
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Per due persone, si consiglia:

  • 150g di pasta (es. rigatoni)
  • 40g di guanciale
  • 25g di pecorino

Grattugiate il pecorino e tagliate il guanciale in tocchetti omogenei. Cuocete il guanciale in padella fino a che diventa croccante. Dopo aver cotto la pasta al dente, mantecatela nella padella con il grasso del guanciale, aggiungendo poi il guanciale e il pecorino. Servitela immediatamente per gustarla al meglio, aggiungendo una spolverata di pecorino finale.

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Il segreto di questo piatto risiede, quindi, nel mantecare per bene, con il grasso del guanciale e un po’ dell’acqua di cottura rimanente, la pasta, aggiungendo solo in seguito il guanciale. In questo modo, tramite grazie a questo processo, si uniranno tutti i sapori tipici della cucina romana!

Pasta alla gricia: la storia dietro questo particolare nome

La sua denominazione si pensa derivi dal termine “gricio“, utilizzato nella Roma papale per indicare venditori di cibo comune. Questi commercianti, spesso originari della Valtellina, nel cantone svizzero dei Grigioni, offrivano ingredienti semplici come guanciale, pecorino e pepe nero. Questa teoria si contrappone a un’altra meno accreditata, che lega il piatto alla frazione di Grisciano nel Lazio. Quest’ultima ipotesi, però, vacilla di fronte alla modesta dimensione del borgo (grande poco più di 2 case) e alla diversa nomenclatura che il piatto avrebbe dovuto assumere ovvero “pasta alla grisciana“.

In ogni caso, la pasta alla gricia rimane un classico esempio della cucina italiana, ricco di storia e sapore.