Perché un cardinale si toglieva il cappello quando passava davanti alla fontana più brutta di Roma? Il motivo è insolito

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Roma è considerata una delle città più belle del mondo vista la vastità di monumenti, musei, fontane che vi si trovano. Ogni angolo ha qualcosa da raccontare e chiunque resta esterrefatto dalla sua meraviglia. Tradizione, cultura, storia, la città eterna è unica e inimitabile.

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Così anche ciò che apparentemente può sembrare brutto, acquista un significato insolito. È il caso della fontana che si trova a via del Babuino, considerata la più brutta della Capitale.

Fontana del Babuino

Fontana del Babuino a Roma, la storia del cardinale Dezza

La storia della fontana del Babuino è molto insolita ed ha come protagonista il cardinale Dezza. Il monumento è stato costruito nel 1571, quando il commerciante ferrarese Alessandro Grandi decise di realizzare la fontana ad uso pubblico a sue spese. Per il progetto, scelse il marmo e una scultura di un sileno di grandezza naturale.

La sua fisionomia non era bella tanto che per la sua bruttezza la statua fu nominata “Er babuino”, da cui prende il nome tutta la via, proprio dove si trova la fontana. Nonostante ciò, la fontana acquisì una certa notorietà grazie ad un cardinale che ogni giorno passava da quelle parti e si toglieva il cappello davanti alla statua.

Il motivo? Sembra che Dezza fosse miope e che avesse scambiato la figura per qualche santo. Il suo gesto insolito fu però incredibile e cambiò per sempre il destino della fontana in via del Babuino che oggi è uno dei monumenti più suggestivi di Roma.

Dopo una serie di modifiche a partire dal 1737, però, la fontana fu scomposta. Soltanto nel 1957, invece, grazie ad un gruppo di cittadini in protesta, il monumento tornò alla sua posizione e sembianza originale.

FOTO: SHUTTERSTOCK