Marco Aurelio e la civetta costituiscono una delle statue più importanti di Roma: cosa narra la leggenda? Tutti i dettagli

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Avete mai sentito parlare della leggenda legata alla civetta di Marco Aurelio a Piazza del Campidoglio? Si tratta della copia di una statua situata al centro del piazza che racchiude un particolare speciale.

I più attenti avranno notato che il protagonista seduto su un cavallo tiene un braccio teso e l’altro sull’animale che tra le due orecchie mostra qualcosa. Qualcuno ha parlato di una civetta, in realtà si tratta di un ciuffo della criniera.

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Marco Aurelio e la civetta: cosa narra la leggenda?

La leggenda popolare narra che la civetta canterà per preannunciare la fine del mondo e volerà via quando la statua equestre di Marco Aurelio “scoprirà in oro” completamente, cioè tornerà del tutto in oro. Da qui nasce il modo di dire ormai non più utilizzato “scoprì in oro come Marcurelio”, che significa “essere alla fine”.

La statua di Marco Aurelio è in bronzo dorato con qualche traccia di doratura. La copia a Piazza del Campidoglio raccoglie attorno a sé un’altra credenza: i superstiziosi temevano che il gemello del Marco Aurelio potesse emergere nella sua nuova doratura, e di conseguenza “scoprire in oro”, quindi che si potesse avverare la profezia.

Tale evento, però, non si è verificato visto che la doratura poteva ottenersi soltanto con il mercurio, una sostanza molto inquinante. Dunque, la civetta è ancora lì e nessuna profezia si è avverata.

Altre curiosità sulla Piazza del Campidoglio

Tutti sanno che Piazza del Campidoglio è una parte centrale di Roma, in quanto è il cuore politico. Michelangelo realizzò una zona tra il 1534 e il 1538 e proprio grazie al suo lavoro che oggi racchiude una particolarità: l’antiprospettiva.

Salendo la grande scalinata, si resta impressionati da un dettaglio: è come se l’edificio sullo sfondo, il Palazzo Senatorio, appare molto più vicino e largo rispetto a quanto lo sia effettivamente nella realtà.

FOTO: SHUTTERSTOCK