De tu nonno in carriola è uno dei modi di dire romani di cui molti non conoscono il triste significato e lo usano per un altro motivo

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I modi di dire sono infiniti soprattutto nel Lazio e in particolare a Roma dove alcune espressioni vengono utilizzate con varie accezioni. “Nonno in carriola!” ne è un esempio. Si tratta di una frase molto usata da quelle parti anche se la maggio parte non ne conosce il significato vero e proprio.

Perché si dice i “De tu Nonno in carriola”?

Quando parliamo di “nonni in carriola” si fa riferimento agli anziani che si trovavano nelle corsie ospedaliere o nelle ali aggiunte durante le grosse epidemie, quando non era possibile curare tutte le persone e non si poteva avere sempre un posto letto.

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A Roma, in particolare a Ripetta, vi è un’incisione su marmo che riporta l’immagine di un uomo dentro una carriola presso una cassetta per le elemosine che sono destinate ai malati indigenti. In realtà non erano delle vere e proprie carriole ma sedie a volte con ruote su cui si adagiavano o si spostavano i corpi vivi o morti degli anziani. Dato che facevano molto rumore e tale fenomeno era sempre più frequente, si è arrivati a diffondere questo detto.

Dunque, “Nonno in carriola” rimanda alla condizione di morto ed è utilizzato come insulto romanesco e spesso viene aggiunta anche la connotazione geografica “Mi tua”, in latino “Mortalitas tua tecum pro te”; “e de tu nonno in cariola a Capolecase” che fa riferimento ad una zona centrale dove prima sorgeva un cimitero nel quale venivano lasciati i risultati degli scavi.

Vi è, però, un eccezione: spesso i romani non lo usano come un insulto, ma come una goliardica e affettuosa benedizione come “M*i tua, te trovo bene!”. Si tratta di un modo diverso per dare un messaggio di affetto.

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FOTO: SHUTTERSTOCK