Gli antichi romani credevano nelle proprietà dell’ammoniaca per l’igiene orale, ma per ottenerla utilizzavano una pratica che oggi, e forse anche allora, avremmo definito molto anti igienica.

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Gli antichi romani credevano nelle proprietà dell’ammoniaca per l’igiene orale e dei denti, ma per ottenerla utilizzavano una pratica che oggi, e forse anche allora, avremmo definito molto anti igienica.

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Lavarsi i denti nell’antica Roma

Ad onor del vero erano diverse le pratiche usate dagli antichi romani per lavarsi i denti. Alcune si possono definire semplicemente anacronistiche, ormai superate grazie agli sviluppi della medicina moderna. Altre, invece, non solo appartengono a retaggi del passato, ma non possono far altro che farci digrignare i denti per il disgusto.

Andiamo per gradi. Il solvente maggiormente utilizzato dai romani per l’igiene orale era senza dubbio una pasta o una polvere a base di bicarbonato di sodio, comunemente chiamata dentifricium, una soluzione abbastanza condivisibile considerati gli sviluppi successivi e l’epoca di cui stiamo parlando.

Non si può dire lo stesso per un’altra modalità in voga nel periodo di Catullo. I romani, infatti, erano soliti usare un collutorio per sciacquare i denti, ma non si trattava di un collutorio qualunque. Si usava l’urina!

L’urina veniva strofinata sui denti e, come un qualsiasi collutorio, veniva usata per i gargarismi. Tutto ciò accadeva perché si credeva nelle proprietà dell’ammoniaca per lavare i denti. Infatti, i batteri presenti nell’urea sono in grado di trasformare il liquido in ammoniaca, che ha potere sbiancanti. Per lo stesso motivo, l’urina veniva usata per sbiancare le toghe dei romani.

Ad ammettere questa pratica disgustosa è lo stesso poeta Catullo, che, in uno dei suoi Carmina, racconta le pratiche di igiene orale alquanto curiose dei suoi contemporanei.

Popolazioni a confronto

Tra le varie pratiche di lavaggio dei denti, quella dei romani risulta la più particolare. Pensando al Medioevo, ad esempio, la scelta era semplicemente quella di non lavarli, il che faceva affiorare numerosi problemi di mal di denti, scarsa igiene e alitosi. Non che l’urina non provocasse problemi di questo tipo!

Nell’antica Mesopotamia ci si puliva i denti con un miscuglio di corteccia, menta e allume, mentre nell’antica India si impastavano estratti vegetali di crespino e pepe. Nulla a che vedere con le pratiche romane. In Egitto, durante la dodicesima dinastia, le principesse utilizzavano verderame, incenso e un impasto a base di mirra dolce.

Insomma, se non si possono commentare le imprese politiche, belliche e di costruzione della società dei romani, di certo quest’ultimi avevano molto da imparare circa l’igiene personale, specialmente sul lavaggio dei denti.