Un piccolo sottopassaggio a pochi passi da Castel Sant’Angelo nasconde un cielo stellato anche in pieno giorno. Stiamo parlando dell’Arco dei Banchi.

loading

Un piccolo sottopassaggio a pochi passi da Castel Sant’Angelo nasconde un cielo stellato anche in pieno giorno. Stiamo parlando dell’Arco dei Banchi.

LEGGI ANCHE – A Roma esiste una strada dove c’è sempre vento: il mistero del diavolo proprio in questa piazza

L’Arco dei Banchi

Ci troviamo all’Arco dei Banchi, un luogo segreto di Roma, seppur nascosto in piena luce. Oltrepassandolo si apre un sottopassaggio che collega Via del Banco di Santo Spirito con Via Paola, a due passi dal Lungotevere e da Castel Sant’Angelo.

Alzando lo sguardo, una volta dentro al sottopassaggio, si può ammirare una distesa di stelle dipinte. La vista dà l’illusione di un cielo stellato molto intenso, un vero e proprio gioiello nascosto in bella vista nel centro di Roma.

Una volta alzato lo sguardo, ci si guarda intorno per notare gli altri elementi che compongono il sottopassaggio. In basso a sinistra, ad esempio, è posta una pietra con un’incisione che recita la seguente dicitura: “HUC TIBER ACCESSIT SET TURBIDUS HINC CITO CESSIT ANNO DOMINI MCCLXXVII IND VI M NOVEMB DIE VII ECCL A VACANTE”.

La traduzione più vicina sarebbe “Qui arrivò il Tevere, ma torbido, di qui presto si ritirò nell’anno del Signore 1277, sesta indizione, settimo giorno del mese di novembre, mentre la chiesa era vacante.”

Infatti, come testimonia anche una targa all’ingresso dell’arco, nel 1277 una piena del Tevere inondò Roma, e la posizione dell’incisione all’interno dell’arco sta a indicare proprio il livello raggiunto dalle acque.

Continuando a scrutare l’Arco dei Banchi si nota un dipinto della Vergine Maria, laddove un tempo c’era una scultura della stessa Vergine Maria in legno. Prima, la scultura, posta accanto ad un lume, rappresentava l’unica fonte di illuminazione dell’Arco dei Banchi.

Origine del nome

Il nome dell’Arco dei Banchi deriva proprio dalle attività commerciali che si svolgevano nel sottopassaggio. Mercanti, banchieri, notai e commercianti in generale posizionavano il loro banco sotto l’arco e passavano la giornata a svolgere la loro professione.

Si trattava, ovviamente, di un luogo strategico. L’Arco dei Banchi collegava Ponte Sant’Angelo con la Città del Vaticano, snodo fondamentale per i fedeli. Così la vita finanziaria di Roma non poteva che passare da questo collegamento.

Proprio per la sua importanza finanziaria, però, il sottopassaggio veniva spesso preso di mira da ladri e saccheggiatori. Per questo motivo la sicurezza dell’Arco dei Banchi ha sempre rappresentato un problema.