Jack Savoretti Sleep No More, potrebbe essere una frase compiuta, il riassunto della vita di un cantante.

Uso privato di musica pop. Questa è l’accusa a Jack Savoretti per aver messo un po’ di sé stesso in ogni canzone che ha scritto. Il cantante inglese dal nome italianissimo, in realtà, è dovuto passare attraverso un’accusa e poi un processo ben più serio, quello con la sua vecchia etichetta discografica che lo ha costretto a stare fermo due anni. Sleep No More, Basta Dormire si deve essere detto dopo la brutta storia legale e ne ha fatto l’ultimo album, il quinto. Il percorso è stato lungo, atipico per artisti che gravitano attorno all’immenso pianeta pop. Prima gli album usciti per piccole etichette indipendenti, poi gli ultimi due usciti per una major che ha saputo essere la squadra che Savoretti cercava. La musica è rimasta la sua, quella che spunta dalla sua vita e dalle sue esperienze, ma il tocco magico è la produzione di Sam Dixon produttore di Adele e di Sia e Matt Benbrook che ha lavorato con Dido e Paolo Nutini. L’ascesa che gli artisti pop fanno nel giro di due singoli, Savoretti l’ha fatta in cinque album e tanti anni. Nonostante i dischi d’oro e i concerti sold out, non è poi così tanto star; capitano ancora concerti in piccoli locali.

Per un cantante con la sua chitarra, la stranezza del mercato discografico che sbatte i cantanti su profili Youtube milionari, ma spesso impedendogli di arrivare ad avere nessun peso reale sulla musica, non è un problema. Jack Savoretti è già passato da piccoli club a grandi stadi, ma è anche ritornato nei piccoli club, perché la musica pop nel 2017 non è tutta plastificata e raccontata sempre come sfavillante. Jack Savoretti tour vuol dire anche girare con la band in furgone. Vuol dire anche farsi un giro nella sua Italia che ha continuato ad amare e magari farselo in estate approfittando di qualche concerto in zone di mare.