Giulia Anania, Come l'Oro, il preambolo

A Roma c’è una fucina di talenti musicali ed è rappresentata da un luogo. Se negli anni 90 questo era il Locale di vicolo del fico, nella seconda parte dei 2000 il Lian oggi la creatività capitolina, almeno quella musicale,  è espressa da uno studio di registrazione, lo StudioNero di Marta Venturini e Valerio Enrico. 

Lei compositrice e produttrice,  lui sostanzialmente un musicologo. Sulla piazza dal 2010 Studionero ha ospitato tantissimi artisti della musica indie e non solo.  Sono di casa poeti come Fabi, star come Skin, a band come i Bud Spencer per passare a bombe come Emma o ai nuovi talenti come Calcutta o Bodacious, il team protagonista di diversi  progetti internazionali ma ok … questa è un’altra storia. 

Giulia Anania, Come l'Oro, la recensione

Da un terreno fertile e ricco di humus come questo è nato il disco viscerale di Giulia Anania, Come L’Oro. Un disco nato a Roma e sviluppato in un percorso che per quanto europeo sta alla città come un ex voto alla Madonna. 

Non sapremmo come definire Giulia Anania in un unico termine probabilmente artista è il più corretto. Lei è attrice, cantante, autrice, musicista, poetessa e soprattutto amante della sua città. Attenzione non fatevi ingannare dai suoi capelli biondi e dai torbidi occhi azzurri così liquidi da ipnotizzare un toro. Dietro al suo aspetto così seducente si nasconde un carattere da mangia sampietrini, capace di rompere qualunque perbenismo borghese e, grazie a questa forza, passare dal bianco al nero senza alcun timore, come piace a noi, per poi sconvolgerci di disarmante tenerezza, chapeau! Il disco è così, vi piace l'idea?

Se pensiamo a Roma, Come l’Oro è sicuramente la colonna sonora della città di oggi. Il passato, il presente, l’ironia, la ferocia del cinismo di una intera generazione di trentenni si raccolgono in un’unica soluzione intorno all’amore, sentimento che prende forma e sesso in un album di tangibile freschezza che si muove in un percorso di canzoni e poesie, fra queste L’amore è un accollo è la nostra preferita. Il retaggio raccolto da Giulia è quello della Ferri, dirlo è banale ma scriverlo è doveroso. Il fatto è che qui andiamo oltre la tradizione ed il disco, grazie anche alle capacità della comproduzione di Venturini e Cantaluppi coniuga la poesia al pop italiano e forse qui è l’unica leggera debolezza, a volte ci vuole più coraggio. 

 

 

Giulia Anania, Come l'Oro. Note di produzione da ufficio stampa

Giulia Ananìa torna a parlare in prima persona con un nuovo album intitolato “Come l'oro” – in uscita il 22 aprile per Bassa Fedeltà e Warner Chappell Music Italia – che arriva dopo esperienze come Sanremo nel 2012, le grandi hit scritte per Paola Turci come “Fatti bella per te”, “Io di te non ho paura” per Emma, “Differente” per Nek e il suo omaggio a Gabriella Ferri e alla Roma contemporanea con lo spettacolo Bella, Gabriella!

Cantautrice, poetessa, autrice e paroliera per i grandi protagonisti della scena musicale italiana: tutto questo è Giulia Ananìa, artista poliedrica con una personale visione della musica che coniuga il pop d’autore all’amore per la poesia, per le sonorità urbane e il racconto contemporaneo.

Il disco in uscita – anticipato dal singolo RomaBombay – è stato definito il primo esempio di urban pop music italiano.

Nel disco si sfiorano temi importanti, raccontati con poesia e leggerezza pop, in un mondo sonoro originale. Si parla di integrazione, di periferie e di nuove società multietniche, degli zombie dei sabati sera, dei morti sul lavoro e del tentativo di rimanere puri come artisti, ma si parla anche tanto dell'amore e della difficoltà, al giorno d'oggi, di lasciarsi andare ai sentimenti.

Le otto canzoni dell’album si intersecano alle voci di una città immaginaria vissuta da anime diverse, tutte così vicine, ma spesso sole. Queste anime sono raccontate dalle “poesie al telefono” scritte da Giulia Ananìa e dallo street poet Er Pinto che fanno di “Come l'oro” anche un audiolibro, o se vogliamo, un film ad occhi chiusi.

In un epoca di grandi cambiamenti qual è “l'oro”? Come l'oro per Giulia c'è solo l'amore, raccontato come l’unica possibilità, l'unico vero atto di rivoluzione.

Scritto e prodotto da Giulia tra Dublino, Berlino, Milano e Roma insieme ai due produttori Matteo Cantaluppi e Marta Venturini, vede coinvolti anche tanti ospiti e amici: l'attore Francesco Montanari, il rapper Lucci, il poeta anonimo Er Pinto, Coez, la voce di Michele Botrugno e le sonorizzazioni urbane del dj Stefano 66K De Angelis.

L'artwork dell'album è stato curato da Daniele Tozzi (Mister Pepsy), calligrafo e street artist di fama internazionale, il quale ha realizzato anche il poster all'interno del disco in cui vi è raffigurata una città immaginaria composta dalle parole dell'album, attraversata da un fiume d'oro.

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CREDITS

Registrato presso Studio Nero Rumore di Zona di Roma, Mono Studio di Milano (con il sound engineer Ivan Antonio Rossi), Storm Studio di Dublino di Francesco Gatti e Funkhaus Studio di Berlino.
Missato da Matteo Cantaluppi eccetto “Se ti ho mancato amore” missato da Francesco Gatti.
Mastering: Giovanni Nebbia
Distribuzione: Believe Distribution Services Italia
Foto copertina: Francesca Lucidi
Artwork: Daniele Tozzi