La sua Sogni Infranti è finita tra le quattro canzoni a rischio dopo la prima serata, ma Gianluca Grignani – che abbiamo avuto la possibilità di intervistare prima della terza puntata della kermesse – continua a credere nel suo brano, pur lamentando con molta onestà qualche problema con l’audio.

GRIGNANI GIA’ PENSA AL POST SANREMO

“Mi hanno detto che ero emozionato sul palco, ma devo dire che non è vero. – ha dichiarato ai nostri microfoni – Se ho avuto un problema d’audio l’errore era in tv, perché in sala si sentiva bene. Ero emozionato il giusto, ma né più né meno di quando salgo sugli altri palchi. L’emozione è quella che serve per cantare”.

 

“Questa canzone è stata scritta per la gente. – ha poi aggiunto Gianluca a proposito del suo brano – È fatta per le persone, per la sensazione che i nostri pensieri ora non abbiano un collante. C’è chi sta addirittura criticando il testo, è incredibile, son riusciti a fare anche questo… Si tende a distruggere la spontaneità perché fa paura. Tutto quello che non ha contenuto è funzionale al sistema, quello che ha contenuto fa terrore”.

“C’è un pezzo nel mio disco che si chiama Rivoluzione Serena. – ha continuato il cantante – Una parte dell’inciso mi fa pensare a Papa Francesco, che è prima di tutto un uomo. Spero che la cosa non dia fastidio al Vaticano, perché per me è un complimento. Noi abbiamo bisogno di persone del genere, che ammettono che sia normale avere dei dubbi e ha voglia di distruggere questa omertà”.
E quanto è cambiato Gianluca rispetto al primo Sanremo? “Allora ero molto egocentrico, come tutti i ventenni. Ora sono l’opposto e sono talmente umile che non do l’importanza alle cose che meritano. Non sono più affascinato dal riflettore, è una cosa che mi annoia tantissimo”.