Tutto è pronto (o quasi) per l’attesissimo debutto dei Dear Jack sul palco di Sanremo.

Un’iniziazione importante per la band che ha raggiunto la notorietà grazie alla ‘vetrina’ di Amici di Maria De Filippi e che ha poi spiccato il volo, arrivando molto più lontano di tanti compagni di avventura.

Abbiamo incontrato i cinque ragazzi a Milano a pochi giorni dall’inizio della kermesse e ci hanno parlato non solo dell’esperienza sanremese, ma anche del nuovo album – Domani è un altro film (seconda parte) – che conterrà 17 brani ed uscirà nei negozi il 12 febbraio.

Parliamo però prima delle cose più urgenti. I Dear Jack si presenteranno a Sanremo con due brani, l’inedito Il Mondo Esplode tranne noi e la cover di un brano di Sergio Endrigo del 1962, Io che amo solo te.

“Il testo dell’inedito può essere interpretato in più modi. – spiega Alessandro – Il mondo esplode, riferendoci al mondo esterno, quello intorno a noi, creando un caos e un disordine che solo noi giovani possiamo cambiare. Però può riferirsi anche al mondo più personale ed intimo di ognuno di noi, che ci troviamo ad affrontare continuamente i problemi di tutti i giorni. L’unico punto in comune tra questi due mondi è l’amore, che sotto ogni sua forma si presenta come la forza più grande che esista. Musicalmente questo brano ci rispecchia molto, ha un sound molto internazionale, le tipiche chitarre in stile Dear Jack e una melodia che colpisce da subito”.

Parla d’amore anche la cover che la band ha scelto di portare sul palco, personalizzando un brano sacro per tantissimi.
“Abbiamo speso molto tempo nella scelta di questo brano – precisa Lorenzo – e siamo felicissimi che sia questo. Abbiamo subito sviluppato una grande stima nei confronti di Sergio Endrigo, che è un autore controverso, demodé, molto di classe. Il testo di questo brano è bellissimo, se fosse uscito oggi, sarebbe stato attualissimo. Il pezzo è molto lento, noi abbiamo tentato di dare una sferzata netta. È un modo diverso di intendere il rock, ma sempre rock, differente tuttavia dall’inedito. Diciamo che i Dear Jack sul palco dell’Ariston quest’anno menano un bel po’”.

C’è un po’ di paura nei confronti della critica sanremese? “Sì, un po’ di paura c’è. – ammette Alessio – Sappiamo che i giornalisti sanremesi sono molto severi. Dobbiamo dire però che per noi è un onore cantare la canzone di Sergio Endrigo. Anche perché ci ha chiamato la figlia di Endrigo, Claudia, ed è stata molto felice del fatto che portassimo questo omaggio al padre. Quest’anno è il decimo anno che il padre è scomparso e ci ha invitato ad una festa che ha organizzato per l’occasione, scriverà anche la biografia del padre e forse saremo contenuti in questo libro”.

Insomma, non resta che attendere la fatidica ‘prova del 9’ e vedere come se la caveranno i Dear Jack nella giungla sanremese. In attesa di scoprirlo, vi anticipiamo che l’album è pieno di romantiche rock ballad e che contiene anche un brano scritto da Checco Silvestre (Eterna), “uno dei migliori autori di brani italiani” per Alessio che – se si fosse trovato a Sanremo lo scorso anno con l’obbligo di portare due inediti – avrebbe puntato proprio sulla canzone del leader dei Modà.