È in pieno svolgimento il viaggio per mare di ‘Porto Rubino’, che chiude la sua quinta edizione a Campomarino di Maruggio. L’intervista a Renzo Rubino.

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Nei mari di Puglia c’è un’imbarcazione speciale. È quello di Porto Rubino, festival del mare e della musica, nato dalla mente del cantautore pugliese Renzo Rubino. In viaggio lungo le coste del tacco d’Italia, l’artista ha già fatto tappa a Brindisi, Giovinazzo e Monopoli. E ora si veleggia in direzione di Tricase (venerdì 7 luglio) e Campomarino di Maruggio (domenica 9 luglio), entrambi sold out. Di porto in porto, Rubino ha regalato emozioni e divertimento in location d’eccezione a bordo dell’ormai iconico caicco.

L’edizione 2023 ha ospitato, a oggi, Mahmood, Omar Pedrini, Madame, Santi Francesi, Diodato Bianco, Giovanni Caccamo e Niccolò Fabi. Attesi a Tricase Carlo Amleto, Delicatoni, Levante, Nada, Raf mentre Dardust, Dente, Emma Marrone e Francesca Michielin chiuderanno in bellezza il festival con l’appuntamento finale.

Renzo Rubino
Foto di Ilenia Tesoro da Ufficio Stampa Goigest

Siamo nel pieno del viaggio di ‘Porto Rubino 2023’: come sta procedendo questa navigazione?
Siamo a Monopoli, terza tappa di Porto Rubino, siamo felicissimi. Le prime due tappe sono state belle e faticose perché erano le tappe a ingresso libero, quindi completamente gratuite, e c’è stata una marea di gente. Tutti hanno cantato e gli artisti sono stati felicissimi di suonare su questi luoghi galleggianti. Andiamo avanti con gioia e fiducia.

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Se dovessi scattare una fotografia che riassuma cosa significa per te questo festival, quali elementi non potrebbero assolutamente mancare?
Le cose che non possono mancare a Porto Rubino sono molto semplici. E sono il mare, la luna, la serenità delle persone che vengono ad ascoltare il concerto. E poi le nostre Onlus che ci danno una mano su tutto quello che riguarda la sostenibilità marina. Ma non posso non citare anche il vino di cantine San Marzano che ci aiuta molto in questa settimana.

Renzo Rubino
Foto di Ilenia Tesoro da Ufficio Stampa Goigest

Quanto è importante per te avere al fianco associazioni che lavorano a tutela del mare e dell’ambiente? Che tipo di sensibilità vorresti comunicare su tali tematiche?
Credo che la cosa più importante, in questo periodo storico, sia continuare a parlare di sostenibilità. Bisogna parlarne, parlarne, parlarne e ancora parlarne. Solo così riusciamo ad educare a non gettare carta o bottiglie per terra. Noi facciamo un festival musicale grazie a due partner (Sea Shepherd e Worldrise, ndr) e facciamo veramente del nostro meglio affinché le persone possano capire che il mare è un bene supremo che va tutelato.

Si veleggia ormai in direzione dell’ultima tappa a Campomarino: che festa stai preparando?
Ogni volta che pensiamo a che tipo di scaletta o a che tipo di artisti devono essere sul veliero e quindi sui palchi di Porto Rubino immaginiamo uno spettacolo che sia il più possibile eterogeneo. L’ultima tappa sarà davvero scoppiettante tra corsari, sirene e musica. A Monopoli, per esempio, abbiamo avuto anche una cantante lirica ma ci sono anche dei voiceover. È un vero e proprio spettacolo e devo dire che il 9 luglio, a Campomarino, sarà proprio il culmine di questo di questa festa.

Foto di Ilenia Tesoro da Ufficio Stampa