Dal cortile ex Colonia Vittorio Emanuele al Borghetto dei pescatori, passando per l’affascinante mistero della città di Ficana

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Dal 26 novembre al 10 dicembre “Le città possibili”, il festival diffuso nella periferia della periferia di Roma, accompagna il visitatore in tre inedite visite teatralizzate nella città di Ostia e nei suoi dintorni, che mescolano intrattenimento, recitazione e cultura.

Sono tre percorsi organizzati da “Le città possibili” in collaborazione con Visit Ostia: “A spasso nella storia” accompagna e intrattiene i visitatori alla scoperta di lati inediti dell’Ostia antica e moderna.

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Si parte il 26 novembre con due appuntamenti, alle 10 e alle 15, presso il Cortile ex Colonia Vittoria Emanuele con il racconto di Ostia Moderna, quando ancora sul lido non esisteva nulla e le possibilità erano infinite. Emergono la dolorosa bellezza e le irresistibili miserie di una periferia abbandonata, attraverso le figure dell’Ing. Paolo Orlando, fondatore e presidente del “Comitato Pro Roma Marittima” e Pasolini, il “profeta delle borgate”.

Stessi orari il 3 dicembre, quando si entra in una vera e propria macchina del tempo con la visita guidata “Le antiche origini di Acilia e la misteriosa fondazione di Ostia, declino e rinascita di una città leggenda”: il luogo d’incontro è il pianoro oggetto di scavo e di indagine scientifica Monti S.Paolo Acilia. Nel corso della visita c’è spazio anche per una affascinante mistero, si parlerà infatti anche della scomparsa città di Ficana, narrata da Plinio il Vecchio e ritrovata grazie ad un’epigrafe celebrante Marte Ficano. Una città che affonda le sue radici nell’età del bronzo medio di cui ancora sappiamo poco, ma che avvolge nel suo mistero la storia della fondazione della prima colonia romana voluta dal Re Anco Marzio, Ostia.

Il 10 dicembre si conclude il ciclo con una visita che ripercorre tempi più recenti, quelli che hanno visto protagonista l’eclettica Margherita Sarfatti, giornalista, scrittrice, critica d’arte e femminista: di lei si dice che fosse l’amante del Duce e che proprio grazie all’ascendente su Mussolini riuscì, negli anni ’20 del 900, a impedire che i pescatori insediati nella baraccopoli alla foce dell’attuale Canale dei Pescatori fossero sgomberati e che venissero costruite per loro delle casette. Il villaggio che venne costruito costituisce ancora oggi uno dei luoghi più caratteristici della città di Ostia, il Borghetto dei pescatori, luogo da dove parte questo ultimo percorso multidisciplinare.

credit: ph maria rita bertoncini

foto via ufficio stampa HF4