Ok i comici, le gag e le risate, ma l’operazione musicale dei Neri per Caso in ‘GialappaShow’ dovrebbe fare scuola.

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Il successo di GialappaShow – in parte la dimostrazione che la formula della Gialappa’s Band è sempre vincente e incolume al tempo – ha forse messo in secondo piano l’operazione musicale che ha luogo nel programma. Merito dei Neri per Caso – in pratica la resident band del format – ma anche del contenitore stesso. La Gialappa’s Band ha da sempre trattato la musica con i guanti, regalandoci negli anni veri e proprie perle. Basti pensare alla longeva collaborazione con Elio e le Storie Tese che, nel 1994, portò alla luce Nessuno allo stadio, sigla del programma Mai dire mondiali. O alla figura di Olmo (aka Fabio De Luigi), che diede vita anche all’album Olmo & Friends nel 2001. Gli esempi sono infiniti e dimostrano che il valore musicale, nel mondo della Gialappa’s Band, è sempre stato prioritario. Anche quando viene trattato con ironia.

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Neri per Caso: qualità e contaminazione

La contaminazione è dunque un elemento fondante (anche qui ci vengono in aiuto i numerosi duetti di Paola Cortellesi), ma mai prima del GialappaShow – mi permetto – la qualità era stata così alta. I Neri per Caso rendono infatti la presenza musicale nel format quasi sublime: dalla scelta del repertorio alla sua esecuzione – tra un comico e l’altro – assistiamo a parentesi live che verrebbe voglia di vedere in concerto, sottopalco. L’ultima in ordine cronologico, per fare un esempio, è la cover di As It Was di Harry Styles. Nella stessa puntata, il gruppo si è poi prestato all’accompagnamento di Sabrina Salerno in Boys Boys Boys. Tra le cover bellissime regalateci nelle scorse puntate dai Neri per Caso ci sono Dove si Balla di Dargen D’Amico e Mai dire Mai (la Locura) di Willie Peyote.

Della scorsa edizione, restano invece memorabili i duetti con Raf e quello con i Coma Cose sulle note di Sweet Dreams. Ripeto: qualità altissima e intrecci artistici da pelle d’oca. Che tutto passi poi in secondo piano, inserito nel flusso della scaletta del programma, è probabilmente la marcia in più dei Neri per Caso stessi: nel format parlano poco, si prestano alle gag dei comici con un’umiltà artistica invidiabile. Del resto, il gruppo salernitano non è nuovo a questi esperimenti: quello che mancava era probabilmente un contenitore che desse loro il giusto spazio. È troppo sognare un album e – perché no? – un tour con cover e duetti?

Foto: MN