Il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez ha offerto l’amnistia agli indipendentisti catalani per formare un nuovo governo, scatenando le proteste della popolazione. Una storia spagnola di cicliche lotte intestine che ci riportano a Miguel de Unamuno.

Il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez ha offerto l’amnistia agli indipendentisti catalani per formare un nuovo governo, scatenando le proteste della popolazione. Una storia spagnola di cicliche lotte intestine che ci riportano a Miguel de Unamuno.

La legge sull’amnistia per il nuovo governo del PSOE

In Spagna il Primo Ministro Pedro Sánchez si trova al centro di una tempesta politica nel tentativo di formare un nuovo governo. Sotto accusa è la legge d’amnistia per gli indipendentisti catalani, vista da molti come “franchista”, al fine di garantire il sostegno necessario per la formazione del governo a guida PSOE.

La proposta di amnistia, che metterebbe fine a controversie legate alla dichiarazione unilaterale di indipendenza della Catalogna nel 2017, ha scatenato proteste su vasta scala in tutto il paese. Mentre Sánchez sostiene che sia una strategia per reintegrare la Catalogna e i Paesi Baschi, molti vedono l’accordo come una compromissione dei principi democratici.

L’accordo raggiunto con il partito nazionalista catalano “Junts per Catalunya” solleva domande sulla coerenza della visione socialista. L’amnistia, coprendo reati legati alla dichiarazione di indipendenza, sembra essere un tentativo di riconciliazione, ma alcuni vedono questo gesto come una concessione inaccettabile.

Le piazze sono piene di manifestanti, guidati principalmente da partiti di destra come Vox e PP, contrari all’amnistia. Madrid e Barcellona sono teatri di proteste, con migliaia di persone che esprimono la loro opposizione alla mossa di Sánchez.

Il PSOE si avventura in un terreno politico incerto, cercando un equilibrio a dir poco precario tra nazionalismo e indipendentismo. Se l’amnistia può garantire il sostegno necessario per il governo, può anche dividere ulteriormente il paese.

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Miguel de Unamuno, il concetto spagnolo dell’invidia

Miguel de Unamuno fu uno scrittore e pensatore spagnolo, nato a Bilbao. La nascita in un territorio tanto particolare per gli interessi e gli equilibri geopolitici europei come Bilbao dovrebbe farci riflettere già in prima battuta sul tipo di personaggio che ha rappresentato. Unamuno è il maggior rappresentante, insieme Á. Gavinet e B. Pérez Galdós, degli intellettuali innovatori della “generazione del ’98”.

Con la “generazione del ’98” ci riferiamo ad un gruppo di intellettuali spagnoli dell’inizio del 1900. L’allusione all’anno 1898  è dovuta alla guerra ispano-americana che costò alla Spagna la perdita delle sue ultime colonie d’oltremare, cioè Cuba, le Filippine e Porto Rico. Una perdita che provocò in Spagna una crisi di coscienza nazionale e il sorgere di un movimento letterario e d’opinione fortemente orientato alla riflessione sui problemi della cultura e della società del paese, di cui Unamuno faceva parte.

Stiamo parlando della Spagna, un paese da secoli afflitto da movimenti separatisti, contrapposti a quelli nazionalisti. Castigliani e catalani perennemente in lotta, nemmeno accomunati da un linguaggio comune. Non sono da meno i baschi e le altre piccole minoranze che abitano il paese.

Episodi come quello di questa settimana riguardo la legge sull’amnistia si sono riproposti in forme diverse nel corso della storia spagnola, insomma. Forse è proprio questo il motivo che ha spinto Miguel de Unamuno e la “generazione del ’98” a riflettere sulla natura umana, in particolare sulla natura umana spagnola.

Nel romanzo “Abel Sanchez”, che curiosamente porta lo stesso cognome del primo ministro spagnolo, Unamuno indaga uno dei sentimenti più profondi e non sradicabili dell’uomo: l’invidia.

Lo scrittore, attraverso le pagine, racconta la genesi di un sentimento all’apparenza così debilitante e malvagio, nemico dell’amore. Racconta la storia di due uomini cresciuti come fratelli, sempre divisi e al tempo stesso accomunati da un sentimento di invidia.

Per Unamuno l’invidia è un sentimento che nasce in Spagna e non poteva far altro che nascere in Spagna. “Abel Sanchez”, pubblicato in Italia dalla casa editrice Cencellada, è un viaggio nel lato corrotto della psicologia umana che, seguendo il pensiero di Miguel de Unamuno, è indispensabile per comprendere la Spagna e gli spagnoli.