Per proteggere l’autenticità del Parmigiano reggiano, si studia l’ipotesi di inserire microchip commestibili nelle forme da 40 kg

loading

Il Parmigiano reggiano è una delle eccellenze del nostro territorio e al contempo risulta tra i prodotti agroalimentari più contraffatti all’estero. Per questo è al vaglio dei produttori caseari la possibilità di inserire dei microchip all’interno delle forme al fine di preservarne l’autenticità.

Parmigiano reggiano con dentro i microchip: la trovata tech

I chip che verrebbero inseriti nelle forme originali di Parmigiano-reggiano sono grandi quanto un granello di sabbia, dunque quasi impercettibili, e sono perfettamente commestibili come ha dimostrato Bill Eibon, Chief Technology Officer di p-Chip che ne ha mangiato uno senza registrare alcun effetto collaterale.

Leggi anche: — WHATSAPP, COME MANDARE FOTO IN HD? LA NOVITÀ CHE CI RENDE FELICI

L’applicazione dei chip avverrà sull’etichetta di caseina, cioè quella parte stampata visibile sulla crosta, che già contiene tutti i riferimenti di tracciabilità e originalità del prodotto.

Chip e sistema blockchain contro il falso parmigiano made in Italy

Ma, al fine di mettere un punto alla grave perdita economica e qualitativa innescata dalla circolazione di forme di parmigiano false, i microchip garantiranno l’inalterabilità del dato grazie all’uso di un sistema blockchain

Al momento i produttori di Parmigiano reggiano utilizzano dei codici QR che tuttavia sono troppo facili da replicare e inoltre si rovinano durante il processo di stagionatura.

100 mila forme hanno già superato i primi test, inoltre stando a quanto dichiarato sul Wall Street Journal non è possibile leggere i chip da remoto, né utilizzarli per “rintracciare una persona che li ingerisce”. 

Foto: Shutterstock