A fine agosto il lago di Loch Ness sarà perlustrato con tecnologie di ultima generazione in grado di rilevare presenze anomale: la leggenda del mostro ha le ore contate?

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La leggenda del mostro di Loch Ness tiene banco oramai dal 1933, quando Aldie Mackay, direttrice di un albergo locale, riferì al giornale scozzese The Inverness Courier, di aver avvistato uno strano animale nel lago, una sorta di rettile che chiamò “selvaggia bestia d’acqua”, per la precisione un Plesiosauro.

Mostro di Loch Ness, presto la svolta sul mistero

Da questo momento iniziarono a diffondersi una serie di immagini sfuocate di un’ombra conturbante nuotare nelle fredde acque lacustri alimentando un mistero giunto fino ai giorni nostri.

La comunità scientifica non ha mai messo in dubbio la scomparsa dei Plesiosauri avvenuta 66 milioni di anni fa, ma il fascino di questa storia – al pari di altre leggende metropolitane contemporanee come quella su Big Foot – non si è ancora esaurito, anzi è più vivo che mai.

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Tanto da spingere il Loch Ness Center ad organizzare, in collaborazione con il gruppo di ricerca volontario Loch Ness Exploration, la caccia al mostro più tecnologica del secolo.

All’evento che si terrà il 26 e 27 agosto, che certamente attirerà curiosi e fan di Nessie, parteciperanno per lo più volontari che si armeranno di tecnologie di ultimissima generazione come droni muniti di camera termica e microfoni capaci di funzionare sott’acqua – detti idrofoni – per rilevare segnali acustici sotto la superficie del lago. 

Gli albergatori locali sono estremamente entusiasti dell’evento considerato il boom di prenotazioni già effettuate dagli amanti dei misteri… Se la spedizione lacustre ad alto tasso di tecnologica si concluderà con un nulla di fatto, la leggenda del mostro di Loch Ness sarà destinata ad inabissarsi per sempre?

Foto: Shutterstock