Fra le star presenti all’Umbra Jazz Winter: John Scofield, New Orleans Mystic, Rava e Fresu

Presentata presso “Villa Saverio Mercadante” a Roma (alla presenza del Sindaco di Orvieto, Roberta Tardani e del Direttore Artistico di Umbria Jazz, Carlo Pagnotta) il programma della 27^ edizione di Umbria Jazz Winter che si terrà ad Orvieto dal 28 dicembre 2019 al 1° gennaio 2020. Aprono i concerti di Natale del New Direction Tennessee State Gospel Choir il 23 e 24 dicembre e poi il  via dal 28, fino al primo gennaio, all’Umbria Jazz Winter. In programma  i più bei nomi del jazz italiano (fra i quali Rava, Fresu, Bosso, Boltro) e personaggi di culto del jazz internazionale.

Tra le star  il chitarrista John Scofield, che negli ani 80 suonò nella band di Miles Davis, protagonista di un progetto sui Beatles (The Magic and the mistery of the Beatles, per i 50 anni di “Abbey Road”) con la Umbria Jazz Orchestra e l’Orchestra da camera di Perugia diretti da Gil Goldstein. E poi un summit del vibrafono (con Joel Ross, Warren Wolf e Joe Locke), il gruppo vocale The New Orleans Mystics, il pianista di New Orleans Sullivan Fortner con special guest la tap dancer Michela Marino Lerman, il pianista lanciato da Wynton Marsalis Isaiah Thompson, la cantante Dena De Rose con il suo quartetto e il trombonista italo-americano Michael Supnick, Ethan Iverson e Barry Harris. Un’ edizione caratterizzata da un grande numero di proposte interessanti dal punto di vista progettuale, con alcune decisamente esclusive.

Molti artisti presenti hanno voluto approfondire aspetti particolari di quell’universo variegato che oggi è il jazz oppure della sua storia, dalle musiche del cinema italiano all’arte di Bud Powell e al bebop, dall’omaggio alla leggenda di New Orleans, la città culla del jazz, al ricordo di Fabrizio De André a vent’anni dalla morte con uno spettacolo tra jazz e canzone, ma anche letture e documenti originali. Il programma conferma la    realtà di una manifestazione di livello  che privilegia un rapporto profondo e motivato con la musica. Non mancano, naturalmente, anche proposte più “popolari” che, comunque, rispondono ai requisiti di qualità che da sempre per Umbria Jazz sono naturali.

Quasi tutti gli artisti sono residenti e si potranno ascoltare quindi più volte durante i cinque giorni di festival, anche in formazioni e progetti diversi.  Le performances avranno luogo presso il teatro Mancinelli, il museo Emilio Greco, le sale del Palazzo del Capitano del Popolo, tutti nel cuore dell’acropoli orvietana. Musica non stop al Palazzo dei Sette e Jazz lunch e Jazz dinner al “Malandrino” e al “San Francesco”.

Non mancheranno, naturalmente,  i Funk Off che sfileranno per le vie del centro della Città della Rupe. E per chi vorrà far tardi, niente di meglio delle jam session che sono uno dei riti più identitari del jazz fin dalle sue origini. Si comincia a mezzanotte con la resident band (Piero Odorici e Daniele Scannapieco ai sax, Andrea Pozza al piano, Aldo Zunino al contrabbasso e Antony Pinciotti alla batteria) e si prosegue sino a notte fonda. Infine da segnalare i due momenti che da sempre caratterizzano il festival. Il primo è il concerto gospel che segue la Messa di Capodanno nel Duomo (quest’anno il New Direction Gospel Choir del Tennessee). Il secondo momento è la notte che saluta l’arrivo del nuovo anno con tre grandi veglioni in altrettanti locali e con concerti prima e dopo la mezzanotte.