La crisi climatica potrebbe investire Roma in modo ancor più deciso rispetto ad altre città, una minaccia che proviene anche dall’acqua.

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La crisi climatica potrebbe investire Roma in modo ancor più deciso rispetto ad altre città, una minaccia che proviene anche dall’acqua.

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Il pericolo che corre Roma

Roma è una città antica, ricca di storia e tradizioni, con monumenti e opere d’arte famose in tutto il mondo. Questo spirito la rende affascinante, con un’atmosfera magica per chiunque la possa visitare, ma forse la rende anche poco funzionale ad affrontare le sfide che una città contemporanea è costretta ad affrontare.

Stiamo parlando della crisi climatica e la minaccia che comporta a livello pratico. Negli ultimi due anni la temperatura media della città si è alzata di 3.6 gradi celsius, comparata con il periodo che va da inizio anni ’70 al 2000. Basta pensare anche alle inondazioni che la città subisce anche con dei comuni temporali, che sottolineando l’inadeguatezza delle sue strutture.

Il problema, infatti, è proprio l’inadeguatezza delle infrastrutture, la vulnerabilità strutturale di alcune zone e il rischio di inondazione che porta la crisi climatica. Come ha sottolineato Andrea Filpa, urbanista e architetto dell’Università Roma Tre, “il cambiamento climatico sta solo esacerbando dei problemi già esistenti”, e si tratta di problemi intrinsechi alla composizione della città di Roma.

Ad esempio, il terreno della città è composto al 90% da terreno impermeabile, il che rende difficoltoso lo smaltimento anche di un temporale comune. Così come, continuando con gli esempi, alcune zone sono state dichiarate sotto il livello del mare, ad altissimo rischio inondazione.

La minaccia dell’acqua

La minaccia più grave forse proviene proprio dall’acqua. Roma è costruita su un equilibrio idraulico che appartiene ad un età pre-industriale. Un’inondazione dal Tevere potrebbe risultare fatale per la città e i suoi abitanti.

Gli esperti hanno individuato il “Breaking Point” in Ponte Milvio, ovvero l’esatto punto in cui se il Tevere dovesse esondare coprirebbe con facilità con le sue acqua tutto il centro storico.

Il miglior modo per combattere questa minaccia è quello di calcolare ogni azione urbanistica e di pianificazione, tenendo in considerazione tutti i fattori ogniqualvolta qualcosa viene costruito, compreso quello legato al cambiamento climatico. Anche in questo caso, con questa dovuta attenzione, sarebbe lungo il percorso che porterebbe Roma alla sicurezza, ma è necessario cominciare a ragionare in questi termini.

D’altronde, come sottolineano gli esperti, non è una questione di “se il Tevere dovesse esondare”, ma “quando” lo farà.

Fonte: National Geographic