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Oggi, lunedì 8 aprile, una discarica abusiva ad Ardea, nella provincia di Roma, ha preso fuoco. Già dalle prime ore del mattino, intorno alle 5, l’entità dell’incendio, visibile attraverso una nube tossica che si elevava per decine di metri, è diventata evidente. Attualmente, questa nube pericolosa si sta spostando verso il sud di Roma e l’area dei Castelli Romani.

Le forze dell’ordine, insieme a Arpa e agli enti locali di Ardea, hanno emesso un avviso urgente alla popolazione:
“L’unica raccomandazione immediata, per coloro che abitano in prossimità dell’area, è di chiudere le finestre.”

Ardea finestre chiuse incendio
Shutterstock – immagine rappresentativa

La discarica in questione, piena di pneumatici usati e di altro materiale di scarto accatastato, rappresenta uno dei tanti casi di discariche abusive che hanno preso fuoco. Infatti, negli ultimi 10 anni, sono stati registrati più di 150 incendi in discariche abusive e non. L’incendio di oggi, quindi, non costituisce un caso isolato, specialmente nella zona di Pomezia-Ardea e sui pendii dei Castelli Romani.

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Nel 2017, infatti, un evento analogo ha colpito il deposito di rifiuti “Eco-X”, situato nella stessa zona, che ancora oggi non ha ricevuto una bonifica adeguata e rimane abusivo.

Lo smaltimento dei rifiuti non regolamentizzato rappresenta di certo un rischio per la salute ambientale e personale. Questi roghi rilasciano fumi che contaminano l’aria, il suolo e le risorse idriche, diffondendo sostanze tossiche che possono avere effetti nocivi sulla nostra salute. La persistenza di questo problema sottolinea l’urgente necessità di adottare misure decise e di implementare politiche di gestione e riciclaggio dei rifiuti efficaci per prevenire tali eventi in futuro.