“Non ti ho detto nulla di male” è una di quelle frasi che in romano si traducono in un detto molto particolare, con radici che affondano nella cucina.

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“Non ti ho detto nulla di male” è una di quelle frasi che in romano si traducono in un detto molto particolare, con radici che affondano nella cucina.

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“Mica t’ho detto cotica”, le origini

Non si tratta di certo dell’unico detto che nasce dalle tradizioni culinarie di Roma. In particolare, questa volta, viene tirato in ballo il maiale. La cotica, infatti, è la pelle dura degli animali, altrimenti chiamata anche cotenna. Il nome viene dal latino cutica, da cutis, che significa letteralmente pelle. La più famosa, alla quale si riferisce l’espressione popolare romana, è proprio la cotica del maiale, usata da millenni nelle ricette contadine di tutta Italia e di diritto inserita tra gli ingredienti tipici della tradizione culinaria romana.

La cotica fa parte di quel gruppo di salumi da cuocere, insieme a carne e grasso. Tra i piatti più famosi con la cotica di maiale ricordiamo i fagioli con le cotiche. Tutt’ora ogni ristorante romano che voglia rispettare la tradizione non può non presentare nel proprio menu questo piatto dalla storia secolare. Altrimenti basta pensare al cotechino, immancabile a Capodanno, che prende il nome proprio dalle cotiche che lo compongono.

La traduzione

In romano “dire cotica” si traduce con “dire qualcosa di male”. Fa da sé che “Mica t’ho detto cotica”, soprattutto se enfatizzato, sia un’espressione colloquiale per giustificare le proprie parole.

La frase letteralmente si tradurrebbe: Non ti ho mica offeso dandoti del maiale! Insomma, si tratta di un’espressione molto fantasiosa della cultura popolare romana diventato sempre più famoso nel corso del tempo.

La forma più utilizzata è quella interrogativa: “Ma che t’ho detto cotica?” Una risposta a chi sembra aver preso sul personale delle affermazioni precedenti e sta rispondendo in maniera brusca al suo interlocutore.