Nel cuore della Roma più elegante, a pochi passi da piazza di Spagna, due luoghi dimenticati, due spazi rimasti in silenzio per decenni si preparano a una rinascita inaspettata. Non per mano del turismo di massa che talvolta addirittura affligge la capitale, né del mercato del lusso, ma grazie ad una rinascita culturale: una mostra e una nuova biblioteca ritorneranno alla vita, ridando memoria e significato a due storici edifici del centro storico.
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Dalla pista da ballo all’arte contemporanea: La Cauge aux Folles torna a vivere
Andiamo con ordine e partiamo dal principio. Per oltre trent’anni i locali dell’ex discoteca La Cage aux Folles, in via Gregoriana, erano rimasti chiusi. Oggi finalmente riaprono le loro porte grazie a una mostra temporanea organizzata dalla Bibliotheca Hertziana, che ha acquistato lo spazio per trasformarlo in un nuovo centro di ricerca.
L’esposizione “Chi esce entra. A Tribute Exhibition to a Disappearing Building” accompagna i visitatori in un percorso suggestivo tra stucchi, affreschi e luci che raccontano le molte vite di un edificio nato come galleria d’arte nel 1911, poi sala da ballo e infine storico club della Roma anni ’80.
Una biblioteca dedicata al teatro e alla legalità
Poco distante, in via della Mercede, un altro edificio trova nuova voce: un bene confiscato alla criminalità diventerà la nuova Biblioteca Cristiano Censi, sede dell’associazione Teatro Azione. Sarà una casa per il teatro, con oltre mille volumi tra drammaturgia, critica e regia, oltre a riviste storiche come Il Dramma e Sipario. L’obiettivo è anche qui decisamente ambizioso: restituire alla città un luogo simbolo della legalità, nel quale la cultura teatrale diventi strumento di crescita civica e di libertà.
Roma si rigenera attraverso la cultura e ridà vita a due luoghi dimenticati
Due storie parallele che raccontano la stessa idea: quella di una Roma che sceglie la cultura come leva di rinascita. Gli spazi della Cage aux Folles e la nuova biblioteca del Teatro Azione non sono solo luoghi recuperati, ma veri presìdi di bellezza, pensiero e memoria. Laddove un tempo c’erano musica, eccessi o silenzi, ora tornano le voci dell’arte, della conoscenza e della comunità. È così che il centro di Roma si reinventa — con la forza discreta della cultura.
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