Ecco il segreto del successo del Color Hotel di Fiumicino

Inaugurato da pochi giorni, il Color Hotel di Fiumicino (in Viale Donato Bramante, 31/65) sta conquistando tutti, grandi e piccini: 11 sale tematiche al cui interno ci si può scatenare per un’ora di puro divertimento tra salti, lancio di cuscini, giochi, labirinti, giri con rollerblade, ‘travestimenti’ e tanto altro!
Si presenta come un hotel, ma al suo interno custodisce incredibili sorprese da vivere e condividere sui social.

Qual è il segreto di tanto successo?
Noi di Funweek Roma abbiamo avuto l’occasione di intervistare Alessia Petrangeli, la scenografa che ha progettato tutte le stanze del Color Hotel

– Presentati brevemente. Chi è Alessia Petrangeli?
Descriversi è sempre difficile; dare con poche parole una corretta immagine di sè è come riuscire a disegnare con pochi tratti un paesaggio o un illustrazione , bisogna essere davvero bravi.
Quello che caratterizza la mia esperienza professionale è un insieme di fattori determinanti che partono dall’amore per il teatro, al confronto con grandi maestri, dal mondo pubblicitario, alle serie tv, alle collaborazioni con grandi professionisti televisivi, fino ad arrivare all’incontro con LUX, dove ho trovato una magica alchimia e con la quale collaboro da quasi due anni.

– Ha aperto da pochissimi giorni e già sta conquistando tutti (dai più piccoli ai più grandi), qual è secondo te la chiave vincente del Color Hotel?
Color Hotel è un nuovo format, figlio della fantasia e della visione artistica di tutti quelli che vi hanno collaborato. La scenografia è parte integrante dell’esperienza ed entrando ti senti avvolto in un nuovo mondo che catapulta piccoli e grandi nella sfera ludica che tutti noi cerchiamo un pò.
La chiave vincente è sicuramente questa , la voglia di “toglierti le scarpe”, spogliarti per un momento dei tuoi orpelli e vivere questo percorso come un bambino, immerso nel colore e nel gioco.

– Dove hai trovato l’ispirazione delle 11 stanze?
Le stanze sono il frutto di un pensiero condiviso con il gruppo creativo, al fine di rendere equilibrata un esperienza e la sua interazione. Bilanciare le varie emozioni, rientra in quella sfera scenografica che qui diventa regia dell’evento.

– Come è avvenuta la scelta degli abbinamenti dei colori tra stanza e tema della stessa?
La scelta dei colori è stata caratterizzata dal legame che essi hanno con le emozioni. Abbiamo usato tinte forti, nette, senza indecisione. Volevamo suscitare una reazione immediata e diversa a seconda delle stanze , così come il rosa si associa a qualcosa di confortevole, soffice, il rosso ti porta subito in una dimensione surreale e avvolgente e diventa il file rouge di tutti gli ambienti.

– Delle 11 stanze tematiche qual è quella a cui sei più legata? E perchè?
La stanza della quale sono più soddisfatta è la SPA. Non per bellezza, in quanto penso che il design sia un elemento presente in tutte le aree del Color Hotel, ma per le difficoltà di realizzazione affrontate e superate. Siamo all’interno di un centro commerciale, dove abbiamo avuto nella fase progettuale vincoli e limiti, il nostro obbiettivo è stato superarli, rendendo quelle difficoltà un valore aggiunto.

– Se potessi aggiungere una dodicesima stanza tematica, su cosa ti piacerebbe puntare?
Punterei sicuramente sempre sull’elemento interattivo e sull’esperienza nuova che il pubblico potrebbe fare. Le persone sono per noi, il centro da cui tutto parte.

– Nell’ideare la stanza rosa Fur Yourself ti sei ispirata al successo del film Barbie?
Sinceramente no, Barbie indubbiamente è stato un film dal grande riscontro mediatico e l’uso del “rosa” ha avvolto un po’ tutti, ma nel nostro caso, il ragionamento sul colore è legato a massimizzare l’effetto del materiale e rendere più avvincente la stanza.

– L’ultima stanza, quella dei gonfiabili, non ha un colore predominante (le pareti sono bianche): è stata una scelta voluta o obbligata?
E’ stata una scelta voluta, nel bilanciare in termini coloristici gli spazi, un ambiente bianco creava un respiro necessario. Inoltre il pubblico può saltare nello spazio e giocare con i cuscini e quale colore se non il bianco ti rimanda alle lenzuola candide di un letto?

– Ci puoi svelare qualche retroscena/aneddoto o fuori programma che si è verificato nel corso della realizzazione della scenografia del Color Hotel?
Fuori programma direi svariati 🙂 Diciamo che non è stato un progetto semplice, ma che come tutte le cose difficoltose poi portano più soddisfazione.

– Quali sono i tuoi progetti futuri? Puoi anticiparci qualcosa?
I progetti futuri sono con LUX, abbiamo progetti internazionali e format che stiamo già sviluppando. Gli stimoli sono molteplici e ci auguriamo tutti di crescere insieme verso successi sempre più grandi