Le Vele di Calatrava sono un progetto che ha avuto inizio quasi vent’anni fa, nel 2005, ma ancora oggi rimangono una struttura architettonica incompiuta.

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Le Vele di Calatrava sono un progetto che ha avuto inizio quasi vent’anni fa, nel 2005, ma ancora oggi rimangono una struttura architettonica incompiuta.

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Cosa sono le Vele di Calatrava?

Stiamo parlando di una struttura architettonica incompiuta che deve il suo nome all’architetto che ha iniziato la costruzione: Santiago Calatrava, architetto, ingegnere e scultore spagnolo naturalizzato svizzero.

Ad oggi del progetto è stata realizzata la struttura di uno stadio del nuoto, con l’intelaiatura della copertura che costituisce una caratteristica “vela a pinna di squalo” visibile anche da grande distanza. La parte rimanente della costruzione rimane parzialmente compiuta.

La costruzione delle Vele di Calatrava a Roma è iniziata nel lontano 2005, quando Walter Veltroni ricopriva il ruolo di sindaco della città. L’obiettivo era quello di far ospitare alle Vele di Calatrava i Campionati Mondiali di Nuoto del 2009. Per ritardi nella costruzione, però, il progetto si fermò e i campionati si svolsero al Foro Italico che già nel passato li aveva ospitati.

Da allora le Vele di Calatrava hanno subito ripartenze nella costruzione e bruschi stop dovuti a fattori variabili. Fino ad arrivare ad oggi, con la prospettiva di ospitare Expo 2030, manifestazione in cui sarebbero state protagoniste. Eppure sembra esserci un nuovo stop.

Expo 2030, il tramonto del progetto?

Maurizio Veloccia, l’assessore all’Urbanistica aveva affermato non molto tempo fa: “immaginiamo di andare a riqualificare tutto il quadrante Est di Roma Capitale, quindi Tor Vergata, ma non soltanto. L’area delle Vele di Calatrava, ma anche l’area di Tor Bella Monaca, che è una delle aree più problematiche del Paese, non soltanto di Roma. Lo faremo con un progetto complesso, che fa perno sulla capacità di costruire un Expo che pensi immediatamente al giorno dopo, al post Expo”.

Purtroppo dopo la candidatura per ospitare Expo 2030 l’idea si è trasformata in una figuraccia. Ha vinto Riyad, la Capitale dell’Arabia Saudita. Non c’è stato bisogno di ballottaggio, al secondo posto si è piazzata Busan, della Corea del Sud. Roma si è classificata terza con appena 19 voti.

Con il tramonto del progetto Expo 2030, anche le Vele di Calatrava rischiano di subire un ennesimo stop. Che possa rappresentare quello definitivo?