L’arte si apre a tutti: nell’ultima settimana di ottobre 2025 tornano le visite gratuite nei Musei Vaticani e nei palazzi simbolo di Roma.
Nascosta nel cuore del Palazzo Apostolico, lontano dai flussi turistici dei Musei Vaticani, la Cappella Paolina è un luogo intimo che racchiude due degli affreschi più enigmatici della storia dell’arte e, secondo molti esperti, l’ultima “firma” segreta di Michelangelo. Ma dietro la sua riservatezza si cela anche un fascino contemporaneo: nei prossimi giorni la cappella accoglierà un’ospite d’eccezione, la regina Camilla d’Inghilterra.
La regina Camilla nella cappella segreta del Papa
Andiamo con ordine e partiamo dal principio. Il prossimo 23 ottobre, mentre re Carlo III incontrerà papa Leone XIV nel Palazzo Apostolico, la regina Camilla visiterà proprio la Cappella Paolina. L’occasione fa parte della storica visita di Stato dei sovrani britannici alla Santa Sede, che culminerà in una preghiera ecumenica nella Cappella Sistina, la prima dopo cinquecento anni dallo scisma anglicano.
Camilla sarà accompagnata dai curatori dei Musei Vaticani in un percorso esclusivo tra i due grandi affreschi di Michelangelo: La Conversione di Saulo e La Crocifissione di San Pietro. In quell’ambiente raccolto, dove un tempo il pontefice si ritirava in preghiera, potrà ammirare la pittura drammatica e vibrante di un artista ormai alla fine della sua vita, che in quelle scene riversò la sua inquietudine e la sua fede.
Il testamento segreto di Michelangelo negli affreschi della Cappella Paolina
Alcuni storici dell’arte ritengono che proprio in uno di quei due affreschi, La Crocifissione di San Pietro (1546-1550), Michelangelo abbia nascosto la sua ultima firma: un autoritratto celato nel volto del santo appeso a testa in giù.
L’artista, ormai settantacinquenne, si sarebbe raffigurato con le proprie sembianze, segnate dalla fatica e dalla consapevolezza della morte. Un gesto intimo e teologico insieme: Michelangelo si identifica nel martirio di Pietro, trasformando il sacrificio del santo in un testamento spirituale.
Lo sguardo del Pietro-Michelangelo, rivolto verso l’altare e l’Eucaristia, non è solo un atto di fede ma anche una confessione personale: l’artista che, dopo una vita di gloria e tormento, si abbandona alla grazia divina.
Photo Credits: Shutterstock


