“Il profesta di Fusignano” compie 72 anni il 1 aprile: è considerato uno dei migliori allenatori nella storia del calcio italiano ma non per questo l’opinione pubblica gli ha risparmiato critiche e contestazioni.
Arrigo Sacchi, per molti “il profesta di Fusignano”, compie 72 anni il 1 aprile: è considerato uno dei migliori allenatori nella storia del calcio italiano ma non per questo l’opinione pubblica gli ha risparmiato critiche e contestazioni.
Lo stesso Arrigo Sacchi ha sempre avuto la fama del “duro” e difficilmente si è fatto influenzare da ciò che gli altri (calciatori, tifosi, presidenti) pensavano di lui: la squadra a cui principalmente ha legato il suo nome è stato il Milan, che ha allenato dalla fine degli anni ’80 fino a fine carriera, con la sola parentesi della panchina della Nazionale.
Con il Milan Sacchi ha vinto ha vinto uno Scudetto, una Supercoppa italiana, due Coppe dei campioni, due Supercoppe europee e due Coppe Intercontinentali: il suo team soprannominato degli “Immortali”, una delle squadre di club migliori di tutti i tempi -secondo la UEFA- oltre che una delle squadre più vincenti della storia del Milan.
Portatore di un calcio rivoluzionario, basato sullo schema del 4-4-2 che si ispirava in parte al “calcio totale” dell’olandese Johan Cruijff, è anche conosciuto per i suoi allenamenti molto intensi e per la disciplina monacale che imponeva ai suoi giocatori.
Un approccio vincente, considerando quanto ha vinto in carriera Arrigo Sacchi: viene ricordato anche per la famosa lite con Roberto Baggio al Mondiale di Usa 94, che poi si concluse con la terribile sconfitta ai rigori in finale con il Brasile.