Avete mai sentito parlare della grotta delle fate in Sardegna? Cosa si nasconde in quel posto

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La Sardegna è considerata una delle regioni più belle dell’Italia. Il motivo è semplice: il mare di quella terra è unico tanto da essere paragonabile ai Caraibi. Le acque cristalline, la varietà dei paesaggi con villaggi tipici che rendono tutto speciale.

C’è poi un luogo inusuale che in pochi conoscono: si tratta della Grotta delle fate nel Baunei, un paese aggrappato con precipitosa pendenza sul costone calcareo di monte Santo – così ha scritto lo storico Vittorio Angius – isolato nell’isolata Ogliastra. La posizione panoramica lo rende unico.

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Sardegna, le incisioni nella grotta delle fate

Da un punto di vista archeologico, la Sardegna possiede una vasta gamma di luoghi da visitare, ma poche persone ne sono a conoscenza. Tra questi c’è la Grotta delle fate nel Baunei. All’interno vi si trova una raffigurazione costituita da 18 canalette poco profonde che si diramano da una conca principale profonda alcuni centimetri, per unirsi a diverse coppelle terminali disposte senza un criterio apparente.

Per tale motivo, la grotta è stato oggetto di una campagna di scavi archeologici avvenuta nel 2005 condotta dall’archeologa Maria Ausilia Fadda. Per l’occasione, gli esperti hanno recintato la zona e all’ingresso del sito sono stati apposti alcuni cartelli su cui sono stati riportati dei dettagli sulle caratteristiche più importanti di “Grutta ’e Janas”.

Inoltre vi sono anche delle incisioni, spesso inesplorate dai turisti, molto interessanti. Su Facebook sulla pagina I custodi della Memoria è stato pubblicato un video dove vengono descritte le caratteristiche.

“Tanta è l’emozione nel vedere questa meraviglia che gli studiosi attribuiscono alle nostre genti del Neolitico. Tante sono le ipotesi e ognuno con garbo esprime la propria. Un posto da conoscere, divulgare e preservare. Io stesso avevo timore di camminarci solo vicino. Si arriva dopo un sentiero fatato. Noi sembra abbiamo avuto la benedizione degli anziani del luogo che seduti all’ombra all’ inizio del sentiero ci hanno indicato la strada”. Si legge sotto al post.

FOTO: SHUTTERSTOCK