Dopo la storia raccontata da Maria De Filippi a C’è Posta per te, la direttrice nazionale dell’associazione Special Olympics ha voluto chiarire alcuni punti

Sabato scorso Maria De Filippi ha raccontato, a C’è posta per te, la storia di Luca e Samantha, due ragazzi affetti da sindrome di Down con un grande sogno, incontrare Francesco Totti.

Ovviamente l’ex Capitano giallorosso era in studio e l’emozione per Luca e Samantha è stata fortissima: ma non tutti hanno apprezzato il siparietto ed oggi Alessandra Palazzotti, direttore nazionale di Special Olympics (il programma internazionale di allenamenti e competizioni atletiche per le persone con disabilità intellettiva), ha voluto scrivere alla De Filippi una lettera aperta pubblicata sui social.

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C’è Posta per te Maria De Filippi riceve una lettera aperta

Gentile Maria, dopo la puntata di Sabato sera sento, a nome di Special Olympics, l’esigenza di fare una riflessione con lei e la sua redazione -ha iniziato la direttrice- Per quanto il suo tentativo di puntare il riflettore sulle persone con la sindrome di Down possa essere apprezzato nel suo intento, purtroppo la modalità con cui viene trattato il tema vanifica questo buon proposito”

https://www.facebook.com/Special.Olympics.Italia/posts/10157944692768610

Quello che non è piaciuto alla direttrice Palazzotti è stata la reiterazione di stereotipi triti e ritriti sulla sindrome di Down: “…cercare di fare simpatia con lo stereotipo della persona con la sindrome di Down “tirchia” ed eterna bambina non fa un buon servizio ad uno spicchio di popolazione che di stereotipi è già piena. Se si volesse utilizzare uno stereotipo, e siamo contrari, si potrebbe utilizzare quello delle persone con la sindrome di Down come grandi e infaticabili lavoratori, come delle persone che si impegnano con tutte le loro forze, per esempio, nei compiti che si affidano loro

I protagonisti della storia raccontata da Maria, infatti, sono stati raccontati (simpaticamente) come ragazzi molto tirchi che avrebbero avuto la possibilità di conoscere il loro idolo solo cedendo qualcosa a cui tenevano particolarmente.

“Con messaggi come questo si torna indietro di 30 anni”: l’accusa a C’è Posta

Altra questione -ha continuato Alessandra Palazzotti- che la sua trasmissione rischia di collocare in un modo non corretto, è data dal fatto che relativamente al mondo della disabilità invita sempre e solo persone con la sindrome di Down, facendo quasi pensare che la disabilità intellettiva sia solo quella, ma è solo il 5%, di sindromi neo natali ne abbiamo più di 250 e la disabilità intellettiva è più vasta e varia di quanto si possa pensare”

Il rischio è che con messaggi come questi si torni indietro di 30 anni. I progressi portati avanti dalla nostra e dalle altre organizzazioni che si occupano di inclusione delle persone con disabilità intellettiva rischiano di annullarsi vista la grande popolarità delle sue trasmissioni“, conclude la lettera, ricordando anche che se molte persone hanno apprezzato il momento dedicato a Luca e Samantha sabato sera, “per le migliaia di persone, genitori, fratelli, sorelle, educatori e noi tutti che giornalmente lottiamo per la dignità, l’autonomia e l’inclusione delle persone con disabilità intellettive, lo stesso Sabato sera è stato un momento per alcuni di grande incazzatura e per altri di mortificazione e tristezza”

Maria De Filippi risponderà a questa lettera aperta?