Un brano dedicato al videogioco ‘Genshin Impact’ e il singolo ‘triste vederti felice’: la nostra intervista a Sethu.

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La fine del 2023, per Sethu, è all’insegna della nuova musica: l’artista ha prima reinterpretato La Vaguelette di Genshin Impact e il 15 dicembre ha rilasciato il nuovo singolo triste vederti felice. Presentato alla Milan Games Week & Cartoomics, il brano Oceanide (La Vaguelette) è disponibile su YouTube e, in un certo senso, crea un anello di congiunzione tra la musica di Sethu e il mondo videoludico di cui non ha mai nascosto di essere appassionato.

«Il brano è nato in modo spontaneo. – ci racconta – Avevo scaricato il gioco 4-5 anni fa, ma non ho mai iniziato a giocare. Tanti miei amici me ne hanno parlato, e anche tanti fan. Ho una fanbase che è rivolta al mondo degli anime. So quindi che in tanti nella mia fanbase ci hanno giocato. Quando ho potuto reinterpretare il brano, è stata per me una bella soddisfazione e un modo per conciliare musica e videogiochi. Quando finisco di lavorare all’album ci gioco, è il mio premio».

Ovviamente, Oceanide è una rilettura in chiave Sethu e Jiz di un singolo in origine «molto lirico»: «Le melodie però mi han fatto capire che il mood più cattivo e carico ci stava bene. – racconta Sethu – La parte musicale è stata molto semplice da rifare. Quella del testo era complicata perché è in francese, cercare di rendere le rime simili è stato più difficile. Mi ci sono messo ricordandomi il francese delle medie».

Stabilito che prima o poi esplorerà il mondo di Genshin Impact, Sethu ci rivela poi di non avere al momento molto tempo da dedicare a anime e manga. «Prima ero più hardcore, ma non mi considero molto vicino alla cultura nerd. – ci confessa – Gli anime e i manga li amo sin da piccolo ed è una passione che ho portato avanti. Prima però occupavano gran parte della mia giornata, ora meno. Li sto trascurando, però ho un’onorata carriera». Tra le storie che preferisce, Sethu cita Neon Genesis Evangelion («Il protagonista è diverso dagli altri ed è un vero preso male, mi ci rivedo molto»). Sui videogiochi, invece, si dice meno ferrato: «Da piccolo ero appassionato – dice – quando ho scoperto la musica però ho fatto fatica a portarli avanti, anche perché i miei me li sequestravano. Non ho neanche una console in casa».

Sethu e il singolo triste vederti felice

Se il mood di Oceanide è «bello carico», il nuovo singolo triste vederti felice, in uscita il 15 dicembre, mostra la parte più malinconica di Sethu. «Ho vissuto così la mia vita. – dice il cantautore – A Savona son cresciuto in una scena punk molto cruda. C’è però una parte di me dedicata alle ballatone. Ciò che mi rispecchia di più è da un lato la rabbia e dall’altro la nostalgia. Mi sento di avere entrambe le cose. Penso che tanti ragazzi capiscano come ci si sente a desiderare un giorno di voler bruciare il mondo e un altro in cui non ti alzeresti dal letto. In tutte le salse, devo esprimere questo. Dentro di me c’è una grande parte malinconica che vedrete anche nei prossimi pezzi».

C’è Savona, ovviamente, in triste vederti felice. Normale, visto che «il brano parla di relazioni passate. – dice Sethu – Viverti una relazione ti crea attorno un mondo di luoghi vissuti con quella persona e, vedendo i luoghi, ti ricordi. Vivo in modo romantico. Savona per me è tanti ricordi». E poi, Sethu non è un artista che sceglie la strada più semplice: «Voglio scrivere spesso cose scomode per me», precisa.

Il mondo di Sethu dopo Sanremo

Indubbiamente, è stato un 2023 ricco di eventi per Sethu, soprattutto dopo il Festival di Sanremo. «È cambiato tanto, un anno fa di questi tempi lavoravo ancora mentre preparavo Sanremo Giovani. – commenta – Era diverso, ora posso dedicarmi al 100% a ciò che ho sempre sognato. E poi ho fatto il mio primo tour, non avevo mai sentito persone cantare con me i miei pezzi. Ho visto da sotto il palco le altre persone pensando come sarebbe stato starci sopra. Ho fatto nuove esperienze, sarò anche preso male ma non mi aspettavo di viverle e non le do per scontate».

Pensando proprio a Sanremo, Sethu confessa che in fondo sia stato quasi un caso ritrovarsi sul palco dell’Ariston: «Sono andato a Sanremo con un pezzo non scritto per Sanremo. Zero compromessi quindi, ho voluto fare una cosa artistica e cercare di portare la mia visione. Ci son tanti artisti qui in Italia che considero fratelli: vedi i La Sad, i Bnkr44 e Naska che sta spaccando. Alcuni erano sulla scena prima di me. Da un punto di vista televisivo, son contento di vedere che spaccano e si possano ritagliare uno spazio che può significare tanto. Vorrei si formasse una scena nel mercato musicale italiano di ragazzi che comunque condividono musicalmente le stesse cose. Nel prossimo anno credo si formerà, sono fiducioso». 

E su chi invoca la censura per i testi e temi? «In generale a tutti piace guardare purtroppo la punta dell’iceberg, perché è più comodo. – risponde – È un processo che va affrontato culturalmente. La musica e l’arte sono prodotto di una società. Sono lo specchio, non la causa. È più facile puntare il dito contro chi ha i capelli colorati che fare altro. Trovo sia una cosa che si spiega da sola».