Un podcast prodotto da Chora Media e realizzato per Air Dolomiti e Aeroporto di Monaco.

Dal 5 luglio è disponibile su tutte le piattaforme gratuite Per cielo e per terra, un podcast di viaggi molto particolare, prodotto da Chora Media: l’idea che c’è dietro infatti è quella di un viaggio immaginario lungo le strade di una capitale europea visitata in passato e che rivive oggi tra le mille voci di chi la abita, la racconta, la interpreta.

Questa avventura a Monaco di Baviera la facciamo mano nella mano con Camilla Ronzullo, scrittrice e sognatrice. Il podcast è prodotto da Chora per Air Dolomiti e Aeroporto di Monaco e si compone di 8 episodi, all’interno di ognuno dei quali si scopre una visione inedita di questa grande e accogliente città, a metà strada fra metropoli e cittadina a misura d’uomo. “Voglio andare a Monaco di Baviera o, per meglio dire, ci voglio tornare”, così Camilla inizia il suo podcast: ci siamo fatti raccontare da lei un po’ di più.

 «Per cielo e per terra è nato aprendo un cassetto della memoria, quello dei desideri mai espressi. È un cassetto che abbiamo tutti, hai presente? È stipato di promesse che ci siamo fatti nel tempo e che poi abbiamo accantonato per i motivi più svariati. Ecco, io sono andata indietro nel tempo, fino alla mitica Monaco – Salisburgo, una gita fatta al liceo milioni di anni fa. Dopo quell’avventura mi ero ripromessa di tornare a Monaco di Baviera e di visitarla con maggiore calma, ma, nonostante la città fosse a meno di un’ora d’aereo da Milano, non ci sono più andata».

Il viaggio di Camilla diventa quindi immaginario, pensato, ma racconta «la tabella di marcia di una promessa finalmente mantenuta». La scrittrice ha selezionato otto luoghi che non vengono inseriti nelle guide turistiche ufficiali ed ha chiesto alle persone che vivono a Monaco di visitarli per lei e di inviarle alcune impressioni. «Sì, perché un’altra dimensione che non volevo perdere era quella strana euforia vacanziera che ti spinge a fermare le persone per strada e a chiedere loro consigli. Così ho cercato un gruppo variegato di italiani che vive in città e ho chiesto loro di aiutarmi».

Per cielo e per terra: «I viaggi più memorabili sono quelli che si dimenticano dei confini»

Il tuo racconto di Monaco è una sorta di mappa immaginaria dove qua e là ci sono dei post-it pieni di rimandi e citazioni, letterarie e cinematografiche: è così che prepari anche i tuoi viaggi reali?
«Sì, io funziono così. Per ogni occasione c’è una storia che riaffiora dalla mia mente confusionaria. Qualcosa che pensavo di avere dimenticato e che invece torna con un tempismo miracoloso e diventa essenziale. Ogni storia, che sia letta, ascoltata, vista oppure cantata, ci fa sentire meno sguarniti di fronte ai grandi interrogativi della vita, alle sue infinite opzioni… In definitiva è per questo che le storie non smetteranno mai di esistere! Ringrazio il mio gruppo di lavoro per avermi permesso di viaggiare liberamente lungo questa mappa immaginaria: i viaggi più memorabili sono quelli che si dimenticano dei confini e si aprono all’abbondanza.

Oltre a Monaco di Baviera, quale altro luogo ti ispirerebbe un viaggio simile (e quindi magari una nuova edizione del podcast!)?
«Vorrei organizzare un viaggio simile a Lodz, in Polonia. C’è una storia legata a quella città che mi ossessiona da anni e che spinge solo per essere raccontata. È incredibile come io mi senta già di casa senza averci mai messo piede. Ma fanno così i desideri, no? Ci fanno arrivare in anticipo su quello che la vita deciderà per noi».

Io ho sentito tutte le puntate e so come va a finire, ma te lo chiedo per i lettori: alla fine questo viaggio a Monaco si fa o non si fa?
«Sì, si fa. Il podcast è l’organizzazione di una promessa mantenuta, ma ora bisogna metterla in atto. Mi dichiaro pronta per partire!».