Max Gazzè Alchemaya ha debuttato al Teatro dell’Opera di Roma. A vederlo scritto, anche Gazzè fino a qualche anno fa avrebbe pensato “si vabbè”. Invece, il coraggio di muoversi costantemente e di mettere alla prova i limiti e le tolleranze del pop ha portato risultati in parte imprevedibili.

Max Gazzè, quindi, ha debutta al teatro dell’Opera di Roma con Alchemaya il suo nuovo progetto live, in cui è accompagnato dai cinquanta elementi della Bohemian Symphony Orchestra di Praga diretta dal Maestro Clemente Ferrari. Chiamatela evoluzione, perché di questo si tratta, è un passaggio necessario per un musicista che ha spesso giocato con la musica e con la conoscenza; un gioco serio, s’intende, in “maggiore” per citare Una Musica Può Fare, ma gioco comunque.

Max Gazzè Alchemaya dal vivo al Teatro dell’Opera di Roma è il gioco dell’unire un’orchestra di archi, fagotti e clarinetti a macchine elettroniche per riuscire a farli suonare insieme, arrangiando brani originariamente suonati con strumenti elettrici, quelli che di solito usa Max Gazzè. Sembra già complicato da spiegare, da fare lo è anche di più. Clemente Ferrari:

“Alchemaya” è un lavoro enorme, una novità assoluta rispetto ai concerti tenuti fino adesso.
La prima parte, con brani inediti, è più rarefatta, introspettiva e sperimentale. La seconda parte più sinfonica, energica ma senza tradire lo spirito delle canzoni. Stiamo lavorando tenendo presente da un lato la natura delle canzoni, dall’altro la dinamica dell’intero concerto. Una grande sfida, per quel che mi riguarda.

Max Gazzè, da bravo alchimista, in Alchemaya, ha voluto fondere anche altro, per provare nuove modalità di unione fra intrattenimento e cultura. La sua cultura, quella personale, fatta dei suoi interessi e della voglia di metterli a sistema e condividerli in un concept tour, la cui narrazione nella prima parte dello show è di Ricky Tognazzi. La seconda parte dello spettacolo invece è tutta dei classici di Gazzè, quelli che abbiamo canticchiato un po’ tutti, ma suonati in modo nuovo dalla Bohemian Symphony Orchestra.

La musica ti trasporta e a volte ti porta in posti che non pensavi avresti mai frequentato.