I Subsonica sono quel tipo di band la cui energia deriva dall’unione dei singoli elementi. Al posto del classico leader da pop band, ci sono cinque teste pienamente pensanti e definite.

Ognuna con il suo bagaglio musicale e di vita ed ognuna col il proprio stile. Inevitabile quindi che nei momenti di “pausa” discografica, ognuno si dia da fare e si dedichi a progetti solisti. Boosta è l’addetto ai synth dei Subsonica. E’ quello immerso in lucine e manopole, in controllo del lato elettronico del suono della band torinese.

Il suo debutto da solista si intitola La Stanza Intelligente ed è un ottimo modo per ingannare l’attesa del prossimo album dei Subsonica. Uscito da quasi un anno ormai, è un disco pop e complicato allo stesso tempo. Musica che richiede attenzione durante l’ascolto, ma sa filare via piacevolissima. Si fa cantare, ma anche scoprire ascolto dopo ascolto.

Un disco zeppo di ospiti, di cantanti che completano le produzioni di Boosta. I nomi che Boosta ha deciso di coinvolgere nel disco, infatti, sono veramente interessanti. Diversi, inaspettati (alcuni), ma tremendamente organici e mai forzati. Anche i nomi più marcatemante pop trovano uno spazio giusto. In un periodo in cui le collaborazioni fra artisti pop sono spezzo finalizzate al posizionamento degli artisti in nuovi segmenti di mercato, è evidente che per Boosta le collaborazioni sono un mezzo per scoprire e conoscere. Sono punti di un percorso. E allora ben venga Nek, Cosmo, Luca Carboni, Briga e Mengoni, Diodato e Ruggeri. Tante voci alle prese con lo stile di Boosta, uno stile non facile, ma comunque pop, nel quale chiaramente c’è anche un po’ della sua band. La Stanza Intelligente è una tappa nutriente per chi ama il pop, ma al pop chiede anche di essere intelligente. Puristi siete avvisati: se non amate le collaborazioni imprevedibili, non ascoltate il disco d’esordio di Boosta.