È tutto pronto per la prima volta di Marco Mengoni nel ruolo di co-conduttore: ecco le sue parole e le sue emozioni per questo debutto.

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Vincitore nel 2023, Marco Mengoni torna al Festival di Sanremo edizione 2024 non solo come super ospite ma anche nel ruolo inedito di co-conduttore. “Ripartiamo da dove ci siamo lasciati”, esordisce l’artista nella consueta conferenza stampa di mezzogiorno. “La verità è che mi sembra di non essermi mai staccato da Sanremo, mi sono svegliato e mi sono detto ‘ok, un secondo, sono di nuovo qua?!’. Mi sento fortunato perché non tutti hanno l’opportunità di fare questa cosa sul palco di Sanremo. Anzi – sorride – mi attirerò l’invidia di tantissimi miei amici che vorrebbero dire ‘dirige l’orchestra il maestro’, eccetera eccetera.

“E lo farò davvero, non ci avrei mai pensato! Quindi sono molto felice anche perché quest’esperienza si aggiunge alle notizie molto buone legate al mio prossimo tour negli stadi. Sì, si riparte! Ringrazio ovviamente Amadeus per avermi scelto”, prosegue Mengoni che non nasconde l’emozione. “Faccio finta che io sia impassibile a tutto questo, so fingere bene e stasera ne avrete la riprova”, ride. La sua arma? “Ho provato tutte le voci possibili e immaginabili impostate per non apparire emozionato e tremante. E ho studiato molto questi 74 anni di Festival di Sanremo: mi sono riguardato le vecchie edizioni, pescando qua e là delle cose”.

“Amadeus mi ha lasciato la libertà di esprimermi come volevo, insieme al mio team: quello che ho proposto è stato accettato, e non è del tutto scontato. Io entro in punta di piedi, facendo un altro mestiere, cercando di portare me stesso con verità e onestà. Non saprei fare diversamente”.

Cosa farà Marco Mengoni nella prima serata del festival

Intanto, da tradizione degli ultimi anni, il vincitore 2023 si esibisce con Due vite. “Ci sarà una bella scena, porterò sul palco la luna – anticipa il cantautore – quindi sarà una dimensione un po’ lunare”. Ma non sarà la sola esibitone: “sto preparando un po’ di cose…”, aggiunge Mengoni. “Ad un certo punto ci saranno alcune delle canzoni che mi hanno permesso di essere qui oggi. E ci saranno tante persone con le quali mi esibisco: a un certo punto, la scena si riempirà di umanità”.

“Poi nel frattempo, durante la serata, cercherò di sbagliare meno nomi possibili e di impappinarmi il meno possibile!”, sorride l’artista. “Spero di essere chiaro e meno emozionato di adesso! Ci divertiremo. Come dice Amadeus il divertimento è un po’ il motto. Sarò me stesso, in verità, e anche le piccole cose che faremo saranno me. in fondo sono così: uno che vuole cercare di essere sempre serio, ma poi è un umano, è goffo e quindi ci sarà la verità”.

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Nessun monologo quest’anno, ha detto Amadeus, ma Mengoni anticipa che si riserverà un momento di riflessione. “Non farò dei propri monologhi ma metterò un po’ tutto insieme, credo… Se imiterò Amadeus? Chi lo sa… non mettiamo limiti”, risponde vago l’artista. “Sicuramente sarà tutto molto vero, seguendo il flow della serata, per usare un termine giovanile. Vogliamo divertirci”.

Moda e musica in evoluzione con l’essere umano

Nessun dettaglio neanche sul look, che il cantautore di Ronciglione sceglie con cura per ‘vestire’ le sue esibizioni ma anche per comunicare se stesso. “Credo che il mio stile, almeno quello estetico, cresca in relazione al mio modo di vivere e di essere. Lavoro molto su di me, soprattutto nelle sedute di terapia settimanali con le quali mi confronto con me stesso. E credo che, se in questo momento io sembro più giovane nel vestirmi, è perché sto cercando quella parte lì in me. La sto tirando fuori perché per tanti anni sono stato un po’ troppo aggressivo e pesante, troppo severo  nei mie confronti. Quindi vorrei che uscisse quel lato anche in quel che metto: la gioia di viversi ogni momento, di divertirsi, di non stare sempre a pensare per forza ai numeri”.

E aggiunge: “Questo mondo per forza di cose ti fa confrontare con la pressione e le aspettative. Adesso voglio divertirmi, voglio farlo per le persone che non ho più e per tutte le persone che non se lo possono permettere. Voglio essere felice,  godermi la vita. Molte volte non l’ho fatto, ho pensato troppo; dovrei imparare a pensare un po’ meno e a buttarmi un po’ di più nella leggerezza. In questo senso, il mio stile, per quanto possa seguire le mode, rispecchia la mia crescita personale come uomo. Uomo del quale sono abbastanza soddisfatto: sono contento di essere me, nel bene e nel male”.

Marco Mengoni
Foto di Andrea Bianchera da Ufficio Stampa

Approfondendo l’argomento, Marco Mengoni prosegue: “Credo che non si debba uscire dalla fragilità ma si debba trovare degli strumenti per gestirla. Perché la fragilità è parte dell’essere umano. Quindi non dobbiamo rifiutarla ma semplicemente imparare a gestirla, educandosi. Personalmente, in terapia, mi concedo un’ora a settimana in cui gioco con tutti i miei pensieri, anche quelli più estremi. Lì sono libero di giocare e la maggior parte del lavoro lo fai tu, non lo fa la terapeuta. È come se il cervello mettesse in ordine e in riga i pensieri per poi mutare e provare a cambiare. Non si deve rifiutare nessuna delle emozioni e sensazioni umane, ma imparare pian piano a gestirle”.

Sanremo dalla platea e il consiglio ai giovani

In occasione delle prove di lunedì, aperte anche alla stampa, l’artista ha voluto vestire per una volta i panni di spettatore. “Sono sempre stato dall’altra parte e mi volevo emozionare essendo in platea. La mia canzone preferita? Non so, ne ho ascoltate solo alcune e anche questa sera non so quante riuscirò a sentirne perché ci saranno un sacco di cose da fare! Spero di ascoltarne il più possibile. In generale, mi piace il discorso della cassa in quattro. La musica, con alcune frequenze, è considerata doping…. Ha davvero effetti sul corpo, smuove tanto di chimico nel nostro corpo. Auspico la vittoria di un bel pezzo, di una bella canzone”. 

Marco Mengoni Stadi
Foto da Ufficio Stampa WFY

“Credo che Amadeus abbia trovato la chiave per portare sul palco tutte le sfumature rainbow del della musica, avvicinandosi a tutte le generazioni”, commenta infine Mengoni. “Il lavoro che ha fatto è impeccabile, incredibile, non a caso i numeri gli danno lo scettro di capo di Sanremo! Ha cambiato tutto per i giovani che iniziano questa carriera. Ovviamente non sono tutte paillettes e lustrini che oggi mi posso mettere avendo combattuto delle battaglie con me stesso, soprattutto sulla pressione che c’è in questo in questo mestiere.

“Sembra che uno salga sul palco, canti e poi e stop – conclude – Mi ritengo iper-fortunato a fare questo mestiere e ne sono felice però, come in tutti i mestieri, ci sono delle pressioni. E ti trovi a lavorare 24 ore su 24: non lavori solo quando sei sul palco e anche scrivere un disco è un lavoro con se stessi. Quindi ai giovani dico di allenare la propria emotività a reggere la pressione perché è quella che si gestisce con meno lucidità. In particolare quando si è molto stanchi ma devi essere comunque attento e gentile il più possibile, disponibile. Questa cosa, a lungo andare, un po’ ti fa dimenticare quello che stai facendo, ti offusca la mente. Quindi il mio consiglio è di essere molto attenti nel gestire la parte emotiva e relazionale con il mondo e con il lavoro”.

Marco Mengoni futuro conduttore del festival?

Per prepararsi alla co-conduzione, Mengoni ha preso ispirazione da un’artista in particolare. “Ho riguardato dei Sanremo di quando ero piccolo. Li avevo visti dal vivo, ma non avevo capito l’importanza di certi Personaggi, anzi esseri umani. Ho riguardato con molta gioia il festival dove c’era Anna Marchesini, per me un genio assoluto. Con lei ho sempre riso tantissimo e mi sono rivisto quasi tutto quel Sanremo che un po’ ricordavo, avevo forse 9 anni. È stata la mia musa più importante, la sento vicina anche perché siamo conterranei. Sento un feeling molto profondo per quanto non abbia un grammo del suo talento nel fare il conduttore! Farò come lei le imitazioni delle voci nei momenti di imbarazzo cosa che faccio anche nella vita normale con i miei amici. Difatti non so che considerazione abbiano di me!”.

“È  un po’ presto, devo passare un po’ di esami ancora per potermi anche minimamente vedere a condurre Sanremo”, spiega Mengoni a proposito di un futuro alla guida della kermesse. “È una cosa complicata: quest’uomo qui, vicino a me (Amadeus, ndr) è uno stakanovista incredibile. Sa a memoria i minuti delle esibizioni, non è possibile: sa tutto! Io non sono così attento, non ho questo talento e non mi ci saprei immaginare. Quanto sono cambiato in quest’anno post Sanremo? L’evoluzione musicale appartiene all’evoluzione come uomo, vanno sempre di pari passo”.

“Ovviamente, esperienze come Sanremo danno un’accelerata ad alcuni moti emotivi e di crescita perché ti portano a conoscere più persone e ad arricchirti di più. Cosa che poi, per forza, si riflette sul percorso musicale”. E conclude: “Mi sono sempre ritenuto una persona curiosa che ha voglia e ha fame di conoscere, di sapere e di scoprire mondi diversi che magari non mi appartengono per nascita. Stasera scoprirete tante cose”, sorride.

Foto da Ufficio Stampa – Kikapress