A distanza di circa 7 mesi dall’uscita dell’album Splende, Annalisa lancia come singolo (dopo Una finestra tra le stelle e Vincerò) il brano che dà il titolo all’album, forse il più significativo per l’artista, che – presentandolo su Facebook – ha voluto sottolinearne il ‘senso di rinascita’.

Ed è infatti una Annalisa nuova quella che ritroviamo in questo album, protagonista nel bene e nel male delle proprie avventure e sventure, proprio come la vediamo nel video del singolo, diretto da Gaetano Morbioli. L’abbiamo raggiunta telefonicamente per farci descrivere da lei la fotografia ‘scattata’ da Splende, approfittandone anche per chiederle qualcosa sul film Babbo Natale Non Viene Da Nord, in cui debutta come attrice diretta da Maurizio Casagrande (dal 26 novembre al cinema). Ecco cosa ci ha risposto.

 

Ciao Annalisa, inizieri subito a parlare di Splende. Hai confessato tu stessa di essere particolarmente legata a questo brano. Cosa rappresenta per te questa canzone e che ruolo ricopre all’interno dell’album, visto che gli dà il titolo?

Questa è la canzone da cui è partito tutto. In realtà, quando ho iniziato a scrivere il disco, c’erano altre idee buttate lì, qualcosa di già scritto. Nel momento in cui però io e la squadra (con cui poi ho lavorato a tutto il disco) abbiamo iniziato a lavorare a Splende dando al brano una sua forma, abbiamo capito che quella era LA canzone. Potrei dire che è lo scheletro di tutto ciò che è arrivato dopo, nasce tutto da Splende e per questo dà il titolo all’album. È una canzone che diventa positiva nel momento in cui è stata scritta o è stata cantata. In realtà è uno sfogo di rabbia e di insofferenza, ma è anche l’inizio di una cura e di una rinascita, che è poi il senso centrale di tutto il disco.

È una canzone dolceamara, racconta di un periodo negativo, ma il titolo poi in realtà dice tutto…

Sì, per me scrivere quella canzone è stato uno sfogo che ha dato vita a qualcosa di molto positivo venuto dopo. Quindi è stato un po’ come prendere il toro per le corna. Bisogna buttarsi e ammettere una sensazione di disagio, al posto di stare di fronte allo specchio e negare tutto. Ti dici: ‘In fondo va bene così’. Invece no, non va bene un bel niente. E da lì le cose iniziano a migliorare per davvero.

A proposito del video, tu sei assoluta protagonista. Come mai questa scelta?

Volevo che nel video ci fosse un riscontro alle mie parole. Quello che dico è molto personale e molto intimo. Quando ho scritto il testo, ero da sola, in casa, di notte e a letto. È una cosa solo mia, che non ha a che vedere con nessun altro, per questo ho deciso di essere da sola anche nel video. Il senso è però ambivalente: nel ritornello dico che il sole “splende”, ma splende per gli altri, per questo in studio abbiamo realizzato giochi di luce, in realtà per evidenziare il buio. Questo contrasto volevo evidenziarlo: "il sole splende, ma oggi non mi prende" (ride, ndr).

A proposito di video, stai per debuttare come attrice…

Sì, grande gioia! Sono molto emozionata, perché non ho ancora visto il montaggio finale. Ho visto solo alcune parti e devo dire che mi hanno molto divertito.

Mi parli un po’ del tuo personaggio? Se ho capito bene, sei una ragazza che ama cantare e che ogni tanto viene scambiata per Annalisa.

Sì, questa però è solo una parte. Ci sono varie vicissitudini, diciamo che viene continuamente scambiata per Annalisa perché le somiglia.

Guarda caso!

Esatto (ride, ndr). A un certo punto però questa ragazza capisce cosa deve fare nella vita e cerca di sfruttare questa cosa a suo vantaggio. Ci tengo a dire tuttavia che è una cosa marginale. In realtà la storia principale è quella tra lei e suo padre, che è un po’ tormentata e un po’ tragicomica. È una famiglia un po’ disastrata, anche se poi il padre e la figlia hanno molte cose in comune: entrambi vogliono fare gli artisti ma non ce la fanno, per cui sono costretti ad arrangiarsi. Hanno un rapporto irrisolto, il padre non le ha dato molte attenzioni nella vita, lei è cresciuta con sua madre al Nord. Il padre invece è napoletano. Quando ci sarà il momento dell’incontro obbligato, succedono tante cose divertenti e un po’ di incomprensioni tra Nord e Sud veramente carine. È un film secondo me rivolto ad un pubblico giovane, infatti ci sono molti bambini nel film. È una favola-commedia natalizia.

Il regista è Maurizio Casagrande. Come ti sei trovata a lavorare con lui?

Mi sono trovata molto bene, lui ha un modo di lavorare divertente e molto elegante. Mi piace molto il suo tipo di comunicazione, ha realizzato un film carino, leggero, pieno però di profondità. Si parla di accettazione di se stessi, di riuscire a capire le proprie qualità e valorizzarle, capire quali sono i propri limiti e farsene una ragione.

E la vita sul set come è stata?

È andata bene anche perché sono stata consigliata. Devo ringraziare Maria Grazia Cucinotta che è stata grandiosa. Ho imparato un po’ di cose sul mondo del cinema, ho imparato che la giornata dell’attore è lunghissima e faticosa, fatta di tanti tempi morti e di attese, e poi quando tocca a te devi dare il massimo. È veramente tosta. Però io sono stata aiutata. Essendo il mio personaggio una cantante, loro volevano una cantante. Se no avrebbero chiamato un’attrice, no? (ride, ndr). Maurizio mi ha praticamente fatto per due mesi un corso intensivo di recitazione. Sono stata fortunata.

Quindi, riepilogando, al momento sei cantautrice e attrice. Rispetto agli esordi, in cosa ti senti più cambiata artisticamente e umanamente?

Io penso di essere semplicemente cresciuta, sono decisamente più matura. Ho molta più chiarezza su tante cose che riguardano il mio lavoro, che gestisco io e che non delego più, perché ho capito tanti meccanismi che prima ovviamente non conoscevo. Nel frattempo, continuo ad imparare e maturare. Mi impegno per far sì che ogni cosa che faccio rispecchi ciò che sono, altrimenti non sarebbe un lavoro sincero. Penso che la sincerità e l’onestà alla lunga premino sempre. È vero che a volte nel mondo della musica si usa fare cose che in un determinato momento funzionano, ma io non sono d’accordo. Vado per la mia strada che magari sarà più lunga, ma secondo me i mattoni che metti piano piano sono quelli che restano.