Dopo ‘X Factor’, Selmi ci racconta il suo primo EP ‘Perderci nell’attimo’: cinque tracce che presentano l’inizio di un percorso.

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Si intitola Perderci nell’attimo (Asian Fake /ADA Music Italy), il primo EP di Selmi. Una «presentazione», come sottolinea il cantautore, in cui le cinque tracce della tracklist virano verso l’introspezione: «Avevo necessità di collegare pezzi di un puzzle che potessero rappresentarmi. – dice Selmi – Ci sono tematiche che reputo importanti ed è l’inizio del mio percorso». Tra i brani c’è Doccia Ghiaccia (inedito presentato a X Factor), ma anche canzoni nate pochi mesi prima della pubblicazione dell’EP: «La narrativa è molto ampia. – precisa Selmi – E questo EP racconta la mia vita sotto questi cinque aspetti».

Di fatto, Perderci nell’attimo è un EP variegato. «Mi definisco eclettico e non riuscirei a stare fermo in un solo genere e in un solo tipo di narrativa. – ci dice Selmi – Ho voluto spaziare anche per far capire chi è Selmi, aprire il ventaglio per non lasciare di stucco se domani faccio qualcosa di diverso». Selmi non è, insomma, solo Doccia Ghiaccia. «Sapevo benissimo che arrivare a X Factor con un brano del genere significava farsi conoscere in quel modo. – dice il cantautore – Il pubblico non mi conosceva, ma penso che sia un problema generale. Non è facile discostarsi da questa categorizzazione. Io, da buon cantautore, lo faccio con i miei inediti. X Factor ti categorizza perché le persone ti vedono per la prima volta. Se la prima esibizione piace vieni anche un po’ idealizzato. Rimanendo coerente con Doccia Ghiaccia, mi sono mosso per poter far vedere altre sfumature».

Selmi, i brani di Perderci nell’attimo

A partire proprio da Perderci nell’attimo, la title track, che per Selmi è la canzone «più ampia, o meglio la più calorosa». «È un brano che può trasmettere a più persone un sentimento concreto. – precisa – È diventata la title track tra un dubbio e l’altro quando ci siamo resi conto che perderci nell’attimo racchiudesse molti significati che stavo tirando fuori. Un po’ anche per la frase che racconta una situazione comune, quella in cui si fa qualcosa non per noi stessi. Non do una maggiore importanza a questo brano, ma credo sia il più esemplificativo per trasmettere qualcosa». C’è poi Sparami, il brano probabilmente più uptempo, e Come Bambini e Consapevole che rappresentano «i colori freddi dell’EP».

«Questi due brani rappresentano le sensazioni più insopportabili. – dice Selmi – Come Bambini racconta di uno sfogo. Ognuno ha le sue favole ed è bello che chi ascolta la canzone ci trovi un desiderio personale. Consapevole è il brano più personale e introspettivo dell’EP. Parla alla mia famiglia ed è nato come una lettera. Si tratta di una serie di riflessioni: era un brano che avevo bisogno di fare per concludere il progetto. Fa notare qualche sottigliezza in più rispetto agli altri quattro brani. Questo EP è in fondo un agenda di ciò che provo, sperando che tutto sia lineare con il continuo della mia musica». Resta infatti l’assunto che per Selmi la musica abbia uno scopo puramente catartico: «Quando provo un sentimento, non per forza da espellere ma da comprendere, la musica mi ha sempre aiutato. – ci spiega – Dico spesso canto perché scrivo e non viceversa».

Ad aprile Selmi si esibirà live in due speciali appuntamenti: il 7 aprile all’Alcazar di Roma e l’11 aprile al Circolo Biko di Milano: «Mentalmente ed emotivamente il live sarà come erigere pareti che creino una cameretta. – ci dice Selmi – Dentro questa cameretta, ho spazio per invitare più persone possibili e mostrare cosa succede nella mia stanza quando faccio musica. È il luogo più intimo che conosco e cercherò di trasmettere questa sensazione». 

Foto di Fatima El Hajjaji