‘Prometeon Meet the Titans’: Fabio Cannavaro, Marco Materazzi e Luca Toni a Milano raccontano la vittoria dei Mondiali di Calcio del 2006.

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Una conversazione imperdibile quella tra Fabio Cannavaro, Marco Materazzi e Luca Toni al Teatro Lirico Giorgio Gaber di Milano il 2 ottobre. Un nuovo evento targato Prometeon Meet the Titans dove i tre calciatori – insieme a Giuseppe Bergomi, Fabio Caressa e Roberto Righi (Direttore Generale di Prometeon Tyre Group) – hanno ripercorso tutte le emozioni dello straordinario percorso che ha portato queste leggende del calcio a vincere il Mondiali del 2006

Nel corso della chiacchierata, davanti a una sala gremita con un pubblico attento e divertito, non sono mancati ricordi emozionanti, ma anche tanti momenti esilaranti come il racconto del Capitano Fabio Cannavaro. «Lippi fin da subito aveva le idee molto chiare. – racconta Cannavaro – Durante la prima riunione ci disse che il suo sogno era di arrivare in finale con il Brasile. Meno male che ha sbagliato la squadra. Meglio la Francia, gente che prende a testate conviene sempre».

E ancora, dalle qualificazioni fino al giorno della finale è un susseguirsi di racconti entusiasmanti su momenti unici, fuori e dentro lo stadio. E così Luca Toni confessa divertito la competizione interna con Pippo Inzaghi da cui  – racconta scherzando – non prendeva i piatti al ristorante perché aveva paura che lo avvelenasse. O Materazzi e Cannavaro che, verso la fine della serata, raccontano un aneddoto che vede per protagonista Massimo Oddo: «Era il nostro parrucchiere. Durante l’allenamento il mister gli chiede: Te la senti?. E Oddo subito: Certo che sono pronto per giocare! Ma non aveva capito che Lippi voleva solo farsi tagliare i capelli».

Immancabile anche un commento sullo scandalo Calciopoli e l’idea che il Mondiale fosse stato vinto come reazione. «Attribuire la vittoria dei Mondiali agli scandali non è neanche giusto. – commenta Cannavaro in proposito – Se guardi la squadra del 1982, erano forti. Dal primo all’ultimo, erano fortissimi. E nel 2006 anche, mi dà un po’ fastidio: non abbiamo dato il massimo perché eravamo in un momento di crisi. Eravamo forti e lo abbiamo dimostrato sul campo».