‘Criminal Record’ è su Apple TV+ dal 10 gennaio: la nostra intervista ai due protagonisti Peter Capaldi e Cush Jumbo.

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Dal 10 gennaio su Apple TV+ è disponibile la serie Criminal Record, con Peter Capaldi e Cush Jumbo nei panni di due detective alle prese con un caso spinosissimo. Londra diventa scenario di problemi sociali che sembrano vivere e dimorare nei personaggi di questo crime, condizionandone le azioni e le scelte. Criminal Record è di fatto un thriller che vi terrà incollati allo schermo, senza mai scadere però nell’irreale. June Lenker e Daniel Hegarty sono due detective umani e, in quanto tali, falliscono: in questo contribuisce il fatto che lo sceneggiatore Paul Rutman abbia disegnato i personaggi addosso ai due attori.

Criminal Record

«È stato bellissimo – dice Peter Capaldi – ma anche una sfida. Paul Rutman è uno scrittore brillante. Ci aveva già inserito nella sceneggiatura, quindi non potevamo nasconderci. Di solito leggi la sceneggiatura e scopri un personaggio generico in cui puoi mettere del tuo, ma stavolta eravamo noi dall’inizio. Ti porta a cercare nuovi modi per fare ciò che fai di solito. Perché sei costretto a prenderti carico completamente del personaggio. Ma è stato emozionante».

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«Credo – aggiunge Cush Jumbo – che sia il personaggio che mi ha esposto di più, perché lei è madre come me, lavora come me, è sposata come me. Non puoi evitare, quando sviluppi qualcosa dall’inizio come in questo caso, di aprire il tuo cuore. Come ha detto Peter, devi trovare forze che non ti sono proprie ma a cui ti dedichi completamente perché ti senti molto protettiva nei confronti del personaggio e del suo percorso. È stato emozionante e, nello stesso tempo, dicevamo Oddio, cosa abbiamo fatto?. Spero però che abbia reso la serie più complessa».

Criminal Record: i problemi sociali di Londra secondo Peter Capaldi e Cush Jumbo

Sullo sfondo, dicevamo, c’è una Londra oscura e pervasa da istanze sociali attualissime: la parità di genere, il razzismo, la corruzione sono tutti temi presenti in Criminal Record. Quanto la guerra tra Junker e Hegarty è legata proprio alle insidie della società in cui vivono?

«Non voglio parlare per Peter, ma credo che il team volesse rappresentare qualcosa che avesse basi, con ricerche e autenticità. – dice Cush Jumbo – Volevamo parlare di quanto le persone diventino polarizzate su temi come il sistema della giustizia, la verità o ciò che pensiamo sia la verità. Dovevamo però essere anche sensibili perché il tema è reale, sono cose che accadono a gente reale. Volevo interpretare qualcuno in cui la gente si riconoscesse. Una persona vera che lavora nelle istituzioni e che affronta tutto questo, in contrasto con lo splendente ufficio di polizia che a fine giornata viene chiuso e non la segue a casa. Non credo sia la verità. Credo che il nostro obiettivo fosse questo».

Criminal Record

«Abbiamo provato a fare una serie per chi ha fame di crime e thriller, sono tanti, e li accontentiamo. – conclude Peter Capaldi – Ma esploriamo anche il costo emotivo dei personaggi. In ogni episodio non sono mai gli stessi dell’inizio perché ciò che accade nella loro vita li influenza e credo sia importante aver provato a caratterizzare e mostrare che sono persone vere. Hanno una profondità emotiva e un prezzo da pagare per ciò che accade».